Siviglia è la città che meglio rappresenta l’idea della Spagna al di fuori dei confini. Accoglienza calorosa, movida fino a tardi, buon cibo, temperature miti anche d’inverno, azulejos e stile architettonico con influenze musulmane: tutti elementi che fanno della Spagna una destinazione ricca di personalità, scelta ogni anno da milioni di turisti. L’Andalusia, di cui Siviglia è capoluogo, in particolare, riesce a sprigionare da secoli un fascino ammaliante ed immutato. Complici anche i tantissimi alberi di arancio, dai fiori profumati e dai frutti colorati, questa città (quarta di Spagna in ordine di grandezza, dopo Madrid, Barcellona e Valencia) offre attrazioni di grande interesse, a riprova dell’importanza che rivestiva in passato, anche grazie alla posizione strategica in funzione del commercio con il nuovo mondo e della connessione tra il continente africano ed il resto dell’Europa.
A Pasqua, con temperature miti assai più confortevoli della torrida estate, raggiunge il massimo della sua bellezza. Le celebrazioni per la Settimana Santa hanno una storia millenaria: fin dal XVI secolo, devozione, arte, colori e musica si uniscono nelle rituali processioni che commemorano la morte di Cristo. I membri di 71 tra associazioni e confraternite, con abiti caratteristici, percorrono le strade reggendo le portantine processionali al ritmo dei tamburi, mentre i costaleros portano a spalla i pasos (immagini religiose) accompagnati dalle saetas, canzoni flamenche che la gente intona a cappella dai balconi. Sotto il baldacchino, la Madonna vestita con abiti barocchi, corone preziose, manti ricamati e tuniche di velluto che lasciano intravedere solo il volto e le mani. La notte tra il giovedì e il venerdì santo (la Madrugá) le celebrazioni raggiungono il momento più atteso: vengono portate in processione le immagini più venerate come il Jesús del Gran Poder, la Macarena, la Esperanza de Triana e il Cristo de los Gitanos. I pellegrini porgono omaggio con un segno della croce o una preghiera, pazientemente in attesa del proprio turno per ammirarle da vicino. Un momento in cui la vita quotidiana della città si ferma per dare spazio a fedeli, pellegrini e turisti in una festa dove sacralità e spettacolo si mescolano in un sentimento che accomuna ogni anno milioni di visitatori.

Sullo sfondo di questo trionfo pasquale, il simbolo della città: la Giralda, torre campanaria della Cattedrale di Siviglia (entrambe Patrimonio dell’Umanità UNESCO), alta quasi 100 metri. Le sue sembianze, seppur rimaneggiate a più riprese, lasciano facilmente comprendere che fu originariamente il minareto almohade della moschea (1184), testimone del secolo di dominio musulmano in città. In cima si muove con il vento il cosiddetto giraldillo. Al suo interno, non scale, ma 34 rampe che il muezzin sul dorso di un asino percorreva per salire in cima 5 volte al giorno ed intonare l’invito alla preghiera. Non è un caso che la torre della Moschea della Koutoubia a Marrakesh e quella di Hassan a Rabat siano servite come modelli per la Giralda.
Potrete salirci per ammirare il panorama mozzafiato sull’intera città, al termine della visita alla Cattedrale (particolarmente completo di approfondimenti storici e di aneddoti curiosi, il tour guidato anche in italiano a cura di All Sevilla Guides). Quella sivigliana è la cattedrale gotica più grande del mondo, non a forma di croce latina tipica, ma quadrata, proprio perché costruita sull’antica moschea, così come il Cortile degli Aranci e la Porta del Perdono, anch’essi eredità musulmana. Al suo interno custodisce pezzi d’arte strabilianti, come la pala dell’altare maggiore, alta 27 mt, con 44 rilievi e oltre 200 figure, la più grande della cristianità. E ancora: le opere di maestri come Murillo, Velázquez, Goya e Zurbarán. Celebre la storia del dipinto “La visione di Sant’Antonio” di Murillo, proprio nella cappella del fonte battesimale, ritagliato e rubato nel novembre del 1874 e dopo alcuni mesi incredibilmente restituito. Riposano nella cattadrale anche i resti del nostro Cristoforo Colombo e di suo figlio Diego, oltre che di componenti della famiglia reale, tra i quali Fernando III di Castiglia, che liberò dai musulmani nel 1248, unico Re spagnolo diventato Santo.
Proprio di fronte alla Cattedrale c’è il Real Alcazar, altro luogo imperdibile, a fortissimo tasso di influenza araba ed anch’esso patrimonio UNESCO. Questo enorme complesso di palazzi e giardini circondati da mura di cinta, nei suoi 11 secoli di storia, è passato da fortezza a residenza del califfo ed a seguire dei monarchi spagnoli, dopo la Reconquista Cristiana. Il luogo più emblematico è il Patio de las Doncellas, con i suoi archi finemente decorati in stile mudejar. Il richiamo all’Alhambra di Granada è forte, specialmente nella cupola della Sala de Embajadores. Incredibile l’effetto ottico di profondità dell’acqua riflessa dei Bagni di Maria Padilla. Perfetti per una passeggiata o per riposare all’ombra, i giardini millenari che racchiudono quasi 200 varietà di piante, laghetti, sculture, canali e fontane in 60mila mq. Ben 5 episodi della serie Game of Thrones sono stati girati in questo lussureggiante polmone verde.
Immergetevi poi nei vicoli stretti e nelle piazzette raccolte del quartiere ebraico, testimoni di amori proibiti tra giudei e cristiani, ascoltando aneddoti e storie di vita sivigliana guidati da Best of Sevilla Tours. Vi spingerete fino allo splendore maestoso di Plaza de España, costruita per l’Expo iberoamericana del 1929, e diventata uno dei simboli della città andalusa e della Spagna intera. Ci vollero ben 15 anni di lavori ed oltre mille operai all’opera, per realizzare quest’opera monumentale ricca di simbolismi, a cominciare dalla forma ellittica, simile all’abbraccio della Spagna alle antiche colonie, con le quali ormai i rapporti si stavano sgretolando, e dai 4 ponti sul canale d’acqua che percorre la piazza, simbolo dei quattro antichi Regni di Spagna. Concluderete il vostro tour con uno show di flamenco (biglietti inclusi) nel Teatro Flamenco Sevilla, potendo apprezzare uno show di alto livello che vi farà assaporare quest’arte andalusa che unisce canto e ballo di in un linguaggio intimo e privato. I ballerini sono accompagnati da chitarra, battito delle mani, dei piedi a terra o delle nocche delle dita sul tavolo, oltre che da un canto più simile ad un lamento roco e gutturale, carico di emozioni ed intensità espressiva. La danza è anch’essa rappresentazione astratta di stati d’animo che passano velocemente dalla tristezza alla gioia. Gli occhi dei ballerini sono puntati in avanti, con atteggiamento di sfida e provocazione, con movenze rivolte verso il basso, al contrario della leggerezza e dell’elevazione della danza classica. Un’esperienza da vivere con empatia e trasporto.
Riprendiamo a scoprire la città da un altro luogo ricco di storia, oltre che di verde: il Parco Maria Luisa, che ospita, oltre a Plaza de España, anche la bella Plaza de America, costruita sempre per l’Expo. Potrete visitare i suoi 340mila mq senza dispendio di tempo ed energie, a bordo di agili segway elettrici (topsegway.es/seville), versione orizzontale del più comune monopattino. Una soluzione comoda e divertente, anche per raggiungere le tante attrazioni nelle immediate vicinanze del parco e del verde lungofiume Guadalquivir che conduce fino alla Torre dell’Oro e alla Plaza de Toros.

Per gli amanti della natura e delle scienze, molto interessanti sono l’Acquario e laCasa della Scienza. La visita del primo è ispirata ai viaggi per mare dell’esploratore Ferdinando Magellano, ed ospita circa 7mila animali in 35 vasche di acqua dolce e salata. Quella che ospita squali toro ed altri pesci di grandi dimensioni, è profonda ben 9 metri. Stupiscono per colori e varietà anche rane, cavallucci marini e meduse. Non possono mancare razze, tartarughe e pesci da barriera corallina. La Casa de la Ciencia è, invece, ospitata in un palazzo realizzato come sede del Padiglione del Perù in occasione dell’Esposizione iberoamericana da Manuel Piqueras Cotolí, architetto “neoindigenista”. All’interno, un planetario con volta di 10 metri di diametro, che rappresenta il cielo e le stelle visibili dalla Terra ed è spesso scenario di interessanti proiezioni. Apprezzatissimi, specie dai bambini, i corner di realtà aumentata nelle varie sezioni dedicate a minerali, cetacei ed invertebrati. Altra attrazione adatta ad ogni età, interattiva e coinvolgente, è il Museo delle Illusioninel cuore del centro storico. Oltre 60 tra ologrammi, stanze rotanti, puzzle, enigmi, angoli impossibili e miraggi da scoprire, toccare e fotografare in prima persona. Una città poliedrica, Siviglia, che piace e resta impressa a grandi e piccini, amanti della movida ed appassionati di storia, pellegrini e turisti fai-da-te, dove trascorrerci un weekend è solo l’inizio di un grande amore che vi spingerà a tornarci.
DOVE DORMIRE
ibis Styles Sevilla City Santa Justa – Stile sivigliano ed atmosfera internazionale. In questo 3 stelle alle porte del centro, confort e stile ad un prezzo contenuto. Stanze doppie e familiari, nuove e ben equipaggiate. Colazione di qualità, con ampia varietà di scelte ed uno spazio di consumazione illuminato e comodo. Palestra, spazio gioco per bambini, piscina e bar sull’attico con vista sul quartiere Santa Justa. Il luogo giusto per serate con musica ed aperitivi al tramonto.
Hotel Casa 1800 – Nel centro storico, quartiere Santa Cruz, in un palazzo del 1864 ristrutturato conservato alcuni elementi originali, come balconi, infissi, persiane, soffitti a cassettoni, cupole, affreschi e pareti. Trentatrè camere elegantemente arredate disposte su 3 piani affacciati sul cortile centrale. Terrazza con piscina e solarium con splendida vista su cattedrale e torre della Giralda.
DOVE MANGIARE
Per la cena, ecco la nostra scelta in due zone strategiche della città. Non lontano da Plaza del Cabildo, nel cuore del centro storico ma in una via poco trafficata che vi permetterà di godere anche dei tavolini all’aperto, Islamorada è il nostro suggerimento per tapas di qualità. Sedie regista, tavoli in legno, azulejos, personale esperto e sottofondo musicale internazionale. Una cornice perfetta per assaggiare tortilla di patate al tartufo, croissant di tartare di tonno e maionese wasabi, presa iberica con peperoni “de padron”. Menù variegato, preparazione sapiente ed accostamenti audaci.
Proprio di fronte alle scenografiche Setas (enorme e scenografico pergolato in legno e cemento in Plaza de la Encarnaciòn), c’è la pizza più buona di Siviglia da Il ristorantino dell’avvocato. In città è diventato un must sia per i locali che per i turisti. Menù essenziale: una manciata di antipasti (carpacci e latticini) e dessert (tiramisù con caffè versato direttamente dalla moka) ed un focus su una bella varietà di eccezionali pizze rigorosamente napoletane (classica, gourmet, speciali ed affumicate al tavolo con la fiamma).
Per un brunch o un pranzo gustoso e rifocillante nella giornata di visita alla città, ecco due indirizzi da tenere a mente. Nella calle Feria, la via più antica di Siviglia, proprio di fronte al mercato, c’è Feria 83. Cucina aperta tutto il giorno ed atmosfera giovanile ed informale. Il Sandwich Pulled Pork (straccetti di maiale con insalata di mela e patatine) sazia con gusto, specie se seguito da una selezione di torte fatte in casa (cheese cake, oreo cake, etc).
Di fronte ai Giardini di Murillo, c’è Billy Brunch & Terrace, con spazio e menù dedicato ai bambini. Cucina salutare, succhi di frutta e bevande bio. Saporito il club sandwich con pane della casa, formaggio, pollo, guacamole, mostarda e patate. Deliziosa anche la tortilla a base di 3 uova ed ingredienti a scelta. Per concludere, pancake con cioccolato o dulce de leche (porzione generosa da condividere).
Testo Maristella Mantuano
Fotografie Víctor Liotine










































































































































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