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Tropea, cipolle rosse a strapiombo nel mare cristallino

In Calabria – e non solo- poche località balneari possono competere con la bellezza di Tropea. La sua posizione geografica la rende unica: arroccata a picco sul mare, nel cuore della cosiddetta Costa degli Dei, proprio di fronte ad un pezzo di promontorio che sembra essersi staccato dal resto del paese. L’immagine più famosa di Tropea ritrae questo scoglio che sembra galleggiare nel mare, sul quale sorge il Santuario di Santa Maria dell’Isola. Per raggiungerlo bisogna inerpicarsi su una scalinata scavata direttamente nella roccia. Fondato nell’XI secolo, ha perso l’originale struttura bizantina, assumendo quella attuale a basilica, con tre navate delimitate da pilastri e volte a botte.

Nel suo centro storico, tra i “Borghi più belli d’Italia”, il profumo di buganvillee e gelsomini si mescola a quello deciso della cipolla rossa di Tropea, insignita dell’IGP (indicazione geografica protetta) per le sue peculiarità (colore e proprietà benefiche). La troverete declinata in qualsiasi pietanza, dal primo alla pizza, arrivando perfino a dessert e gelato. Le sue scenografiche trecce adornano il centro e per molti sono anche il souvenir perfetto da portare a casa. Tra botteghe di artigianato, ristorantini tipici e balconate con affaccio sul mare cristallino – che visto dall’alto sembra ancora più verde smeraldo e turchese intenso- Tropea vecchia è un labirinto di viuzze acciottolate e slarghi, piazzette ed angoli fioriti, portoni di antichi palazzi nobiliari, fregi barocchi e chiese nascoste.

Cominciamo la nostra visita da Piazza Ercole, intitolata al leggendario fondatore della città. Secondo la leggenda (una delle molte, in realtà), l’eroe tebano fondò la città dopo la vittoria sui Giganti, chiamandola Tropea in onore a Giunone, sua nutrice: il nome “Tropea”, infatti, in greco antico, significa proprio “nutrice”. Piazza Ercole unisce le due strade principali che, un tempo, conducevano alle porte della città e consente di immergersi nel centro storico, passando da largo Galluppi, il più ampio della zona antica, intitolato al filosofo Pasquale Galluppi. Merita una visita anche la cattedrale Normanna, che custodisce l’icona di Maria Santissima di Romania, Patrona di Tropea, oltre a due delle 6 bombe sganciate da un aereo angloamericano nel 1943 e finite interrate ed inesplose in un orto in cui pare stessero giocando dei bambini. Una volta disinnescate furono esposte in chiesa, dove ancora oggi si trovano. I fedeli erano certi il miracolo fosse merito dell’icona della Santa Patrona, splendido pezzo di scuola giottesca, realizzata su tavola di cedro nel XIII secolo e custodita in Cattedrale. Il piazzale su cui si affaccia il portale in tufo, conduce, infine, ad uno splendido belvedere dal quale ammirare la verde gravina che degrada fino al porticciolo turistico.

Particolarmente iconica anche Piazza Cannone, dove resiste un antico cannone che punta al mare, un tempo utilizzato per difendere la città dalle incursioni marittime. Da qui e da largo Migliarese, il panorama è uno dei più celebri di Tropea. Un tempo si sarebbe detto “da cartolina”. Adesso, “da selfie”. Il senso è lo stesso: indimenticabile. Se poi la calura vi spinge a fare un tuffo, c’è solo l’imbarazzo della scelta: la spiaggia della Rotonda è tra le 50 più belle d’Europa, vero paradiso dei sub per il suo fondale sorprendente; la spiaggia libera del Cannone è perfetta per chi ama la tranquillità, quella di Marina dell’Isola è, invece, l’ideale per raggiungere la Grotta del Palombaro, costeggiando via mare lo scoglio del Santuario, caratterizzata da sabbia fine e chiarissima, con fondale digradante. Da non perdere anche la spiaggia A linguata, che deve il suo nome alla forma dell’arenile, stretto e lungo.

Tropea è anche il porto di partenza per numerose escursioni in barca. Prima fra tutte quella alle isole Eolie. Vi consigliamo di fare quella “by night” (partenza alle 10 e rientro alle 23 circa): intensa e capace di regalare emozioni uniche subito dopo il tramonto, quando la barca si ferma dinanzi alla Sciara del Fuoco di Stromboli, consentendo di assistere allo spettacolo naturale delle ritmiche esplosioni del vulcano (tel. 345 8363286). A bordo, vengono date informazioni utili a conoscere la storia e la geografia dell’arcipelago. Spesso, durante il tragitto, capita di incrociare gruppi di delfini, che si fanno ammirare saltando sulle onde scintillanti generate dal passaggio della motonave. Avrete l’occasione per visitare Lipari, la maggiore delle 7 isole, nota fin dai tempi antichi per le rocce vulcaniche ossidiana e pomice. Vivace e colorata, conduce naturalmente i turisti che attraccano al porto, fino all’imponente rocca del Castello, attraverso l’antica acropoli greca ed una serie di testimonianze di un passato illustre. La sua imponenza si apprezza anche dal mare: la cinta muraria risalente al 500 ed opera di Carlo V, fu costruita a protezione della città su un promontorio a strapiombo sul mare, con un’altezza di 50 metri. Un’area di grande interesse storico e artistico, di cui fanno parte anche alcune capanne dell‘Età del Bronzo, la Cattedrale di San Bartolomeo, il Museo Eoliano ed il chiostro normanno. Poco distante, un teatro costruito in stile greco immerso in un’area verde con una vista suggestiva sulla baia di Marina Corta. Perdetevi nei vicoli costellati di botteghe e ristorantini ed arrivate fino a Corso Vittorio Emanuele, salotto buono della città. Subito dopo pranzo, ci si ferma a Panarea, la più piccola, antica e modaiola delle Eolie. Le sue stradine sono percorribili solo a piedi o con “apecar” (le auto sono bandite). A monte del porto inizia la contrada di San Pietro, tante casette bianche disposte a semicerchio ed incastonate in piccoli giardini fioriti. Proseguendo verso sud, si arriva alla nuova chiesa di San Pietro, con il suo bel mosaico all’interno e la terrazza vista mare. Per un tuffo refrigerante, ci sono le belle spiagge di Cala degli Zimmari e Cala Junco, piscine naturali racchiuse da alte pareti di scogli basaltici. Al tramonto si giunge a Stromboli, verde ed autentica, la più settentrionale, famosa per l’omonimo vulcano sommerso, uno dei pochi al mondo così attivi. Nel suo complesso raggiunge i 926 metri sul livello del mare, ma si spinge per quasi 1700 al di sotto. Le sue spiagge di sabbia nera e calda e l’acqua cristallina lo rendono davvero un luogo unico al mondo. Ad un chilometro e mezzo si trova l’isolotto inabitato di Strombolicchio, residuo di un antico camino vulcanico. E’ a poca distanza che si fermerà la barca per farvi ammirare le esplosioni di ceneri e lapilli che ricadono attorno al cratere, discendendo poi lungo le pareti della Sciara del Fuoco. Qualcosa che si solidifica, come il magma, nella memoria di chi assiste.  

DOVE MANGIARE – Nel centro storico, a due passi dal “Cannone di Tropea”, c’è Vicolo 34 (tel. 351 547 5436 e @vicolo34tropea su FB), un ristorantino ricavato in un antico forno, con dehor esterno vista balconata panoramica. Cominciate con una squisita panoramica sulle tipicità locali: frittelle con miele di fichi, braciole di melenzane, peperoni ripieni, cipolle caramellate e crostino con ‘nduja. Tra i primi più gettonati, la fileja con zucchine, guanciale e cipolla rossa di Tropea, ed i tonnarelli cacio e pepe con sers di lime e gamberi. Entrambe rigorosamente fatte in casa, dalla consistenza soda e ruvida. Il tutto accompagnato da un rosato fermo locale, fresco e fragrante: il Cirò doc.

Sempre nel centro storico, per gli amanti del pesce e dell’atmosfera mediterranea, c’è REM Tropea Vecchia (tel. 346 520 6096). Ai bianchi tavoli del ristorante nel caratteristico largo Barone o sulla terrazza del bistrò, potrete gustare pesce fresco e ben preparato. A cominciare dall’antipasto misto a base di carpaccio di tonno o pesce spada, insalata di polpo e patate, impepata di cozze, alici marinate su nuvole di gamberi. Proseguite con un primo a scelta tra lo spaghetto quadrato alla carbonara di mare e cipolle di Tropea ed il tonnarello all’astice.

Per gli estimatori della pizza, c’è Premiata Forneria Tropea (tel. 379 194 6805 e @premiataforneria su FB) appena fuori dai vicoli del centro storico, nella bella piazza Vittorio Veneto. Potrete cominciare con crocchette gourmet o montanarini fritti e farciti, per poi passare a secondo di carne (ampia scelta di black angus), pizza napoletana o stella con i bordi ripieni di formaggio cremoso. Ingredienti a km zero, IGP, doc e presidi slow food, oltre alla sapiente aggiunta di germe di grano e lactobacillus alla farina per un impasto davvero gustoso e digeribile.

DOVE DORMIRE – In un vicolo del centro storico, a due passi dalle balconate panoramiche, c’è Donnaciccina (tel. 0963542641 e www.donnaciccina.com), piccola struttura con formula b&b ed atmosfera familiare. Dieci camere (alcune con terrazzo e vista mare) dislocate su più piani, con una sala comune per le colazioni dall’atmosfera rustica ed autentica: pareti in pietra ed una selezione di prodotti locali (marmellata di cipolle, di fichi, torte fatte in casa, salumi, pane fresco e formaggi locali).

Se invece viaggiate in roulotte, tenda o camper, c’è il Camping Marina dell’Isola (tel. 0963 61970 e www.campingmarinaisola.it), proprio ai piedi di centro storico e Santuario. Con accesso diretto al mare, offre piazzole parzialmente ombreggiate, alcune delle quali con vista su infuocati tramonti sullo sfondo della vetta fumante di Stromboli. All’interno, ristorante e bar. Il centro si raggiunge dalla vicina scalinata ed il porto è a 10 minuti a piedi.

Testo Maristella Mantuano

Fotografie Víctor Liotine

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