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Bari: dove Santa Claus è di casa e vien dal mare anche a Natale

Eccoci a Bari. E’ la città di San Nicola, il famoso omone con barba bianca e vestito rosso che porta i regali ai bambini buoni alla mezzanotte del 24 dicembre. Ovunque nel mondo è conosciuto come Santa Claus e Papa Noel. Nella città del lungomare più bello dell’Adriatico, è “Sanda Nicòl”.

Ed è proprio dalla sua splendida Basilica, all’interno delle mura del centro storico, ma a due passi dal bel lungomare costellato da lampioni in ferro battuto, che vogliamo cominciare la visita del capoluogo pugliese, soleggiato e tiepido anche di inverno. In bianca pietra calcarea, imponente e scenografica, la Basilica racchiude una cripta dall’atmosfera intima e misteriosa. Sono qui l’altare in pietra, che custodisce le reliquie del Santo, e la colonna in porfido miracolosamente arrivata via mare a Bari, intorno alla quale, ancora oggi, le ragazze “in età da marito” compiono tre giri con fine ben augurante. Non a caso San Nicola è raffigurato sempre con tre sacchetti in mano: sono quelli contenenti la dote per tre ragazze di una famiglia povera. Nella cripta è anche ospitata una cappella ortodossa russa (caso unico al mondo) dove ogni settimana viene celebrata in lingua la Sacra Liturgia.

Poco distante, sempre a pochi metri dal lungomare, c’è l’altro luogo di fede importante della città: la Cattedrale di San Sabino. Avviene qui uno spettacolo assai suggestivo ed emozionante: ad un orario preciso del pomeriggio del 21 giugno di ogni anno, i raggi del sole che attraversano il rosone della facciata riflettono l’ombra dei suoi diciotto petali facendola coincidere perfettamente con il disegno della navata.

Proprio di fronte, al confine della città vecchia, sorge un altro simbolo della città: il Castello Svevo, dalla storia lunga e piena di trasformazioni e rifacimenti, cominciata con Ruggero il Normanno e proseguita con l’ampliamento voluto, tra i 1233 ed il 1240, da Federico II di Svevia. Divenne poi dimora principesca nel ‘500 con le duchesse Isabella d’Aragona e sua figlia Bona Sforza, e nell’Ottocento prima carcere e poi caserma.

Se non lo avete ancora fatto, immergetevi qui all’interno di Bari Vecchia e percorretene i vicoli profumati di bucato e bontà tipiche (dal classico ragù della domenica, a riso, patate e cozze o panzerotti – mezzelune fritte e ripiene di pomodori e mozzarella). All’ombra degli archi in pietra, sulle facciate dei palazzi, accanto ai portoni fioriti, vi imbatterete spesso in sfarzose edicole votive (ce ne sono ben 240).

Ritempra lo spirito e vi garantisce un colpo d’occhio sul porto vecchio, la bella passeggiata sulla lunga Muraglia a ridosso del lungomare. Proseguite verso Sud, fino a scendere in Piazza Ferrarese, porta d’accesso al centro storico, dove si affacciano l’ex Mercato del pesce (1840) e dove è venuto casualmente alla luce un breve tratto dell’antica via Appia-Traiana, costruita dai Romani nei primi anni del II secolo d.C. E’ qui che nella festa del Santo Patrono, i baresi si ritrovano ad ammirare le maestose luminarie che illuminano a giorno la zona. Addentrandosi nel borgo antico, attraversate Piazza Mercantile, cuore della movida notturna ed, un tempo, delle attività commerciali e amministrative della città: il palazzo del Sedile con la sua torre dell’Orologio, il Palazzo della Dogana e la Colonna infame (qui venivano esposti al pubblico ludibrio i debitori insolventi) ne sono la testimonianza.

Di sera i locali si susseguono anche nelle viuzze labirintiche del centro storico, animandolo fino a tarda ora, ma anche sotto le palme di corso Vittorio Emanuele, che segna il confine con il quartiere murattiano, dove dedicarsi allo shopping nelle pedonali via Sparano e via Argiro.

Il confine est del murattiano è invece impreziosito dallo splendido teatro Petruzzelli, il quarto più grande d’Italia con i suoi 1.250 posti, devastato nel 1991 da un terribile incendio e inaugurato nuovamente nel 2009. La sua bellezza lo portò ad essere scelto anche come set dai registi Franco Zeffirelli ed Alberto Sordi. Altro teatro unico nel suo genere è il Margherita, distrutto da un incendio quand’era ancora in legno (1911), unico in Europa perché costruito su palafitte e collegato alla terra ferma da un pontile. Danneggiato anche durante le due guerre, il Teatro è diventato prima un cinema e adesso un contenitore culturale di eventi e mostre.

Proprio accanto c’è un luogo molto autentico ed amato dai baresi: il molo San Nicola, più conosciuto come “n’ dèrr’a la lanze”. A due passi dal centro potrete gustare pesce e frutti di mare a km zero (portati e venduti direttamente dai pescatori che attraccano al porto vecchio), da accompagnare con una birra nel baretto “El Chiringuito” sempre sul molo. Un punto di ritrovo che non conosce stagione e che solo una pandemia come quella purtroppo in corso può rallentare.

Dove dormire

due passi dal lungomare, c’è Casa di Flò, nuovo appartamentino a meno di 1 km dal Teatro Margherita. Potrete far colazione sul terrazzo, preparandovi un caffè nella deliziosa cucina con elettrodomestici di design. Ideale per famiglie, è dotato di stanza matrimoniale e soggiorno con divano letto doppio, oltre a due bagni. Il tutto arredato con gusto e cura dei dettagli. In bella mostra nel soggiorno, una statuetta di San Nicola, un tempo in una chiesa rurale della periferia, poi demolita, ed affidata oltre 40 anni fa al bisnonno della proprietaria.

Per gli amanti del lusso, c’è il Grand Hotel delle Nazioni , unico 5 stelle della città, proprio sul lungomare, in un palazzo monumentale dei primi del’900. L’arredamento interno, infatti, è di grande impatto visivo: marmo lucido, giochi di specchi, volumi geometrici. Dal ristorante con terrazza panoramica, è possibile godere di una vista esclusiva sulla città. Molto apprezzata anche la SPA con elegante piscina a sfioro riscaldata. Per concedersi un tuffo anche di inverno.

Testi  Maristella Mantuano

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