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La misteriosa Edimburgo tra kilt e leggende paurose

Austera, elegante e spesso avvolta dalla nebbia, Edimburgo, capitale scozzese, riesce ad essere ancora più misteriosa ed affascinante in autunno, durante lo scenografico foliage degli alberi che vira cromaticamente le aree verdi della città alle tonalità malinconiche del marrone, dell’arancio e del giallo.

Cominciamo la nostra visita dal castello, nel punto più alto del centro storico (Patrimonio Unesco), spesso sorvolato da corvi che contribuiscono all’atmosfera inquietante di questa cittadella fortificata. Costruita in cima ad un vulcano spento, come una corona sulla testa di un re, è stata per secoli una delle principali poste in gioco nella guerra con gli inglesi. Tra gli edifici più significativi, le claustrofobiche prigioni, dove sembra di sentire le urla dei detenuti rimbombare nei corridoi bui ed angusti, e la sala a forma di cassaforte dove sono custodite la corona, la spada, lo scettro e la cosiddetta “pietra del destino”, appartenuti alla famiglia reale scozzese (www.edinburghcastle.scot).

Percorriamo poi in discesa il Royal Mile (chiamato così perché collega il castello alla residenza reale). Fermiamoci alla Camera Obscura, un palazzo interamente dedicato ad illusioni ottiche interattive a base di luci, specchi e prospettive che coinvolgono grandi e piccini in un’esperienza ai confini con la realtà (www.camera-obscura.co.uk). Proseguiamo la nostra passeggiata fino all’antica cattedrale di Saint Giles, riconoscibile per l’elegante torre che la sovrasta. Attraversatela con il naso all’insù, nella penombra, per apprezzare le volte in pietra finemente intagliata, fino ad arrivare alla cappella del Cardo, dove si riuniscono i cavalieri nominati dal Re. Imperdibile, alla fine del Royal Mile, Holyrood Palace (www.rct.co.uk), circondato da splendidi giardini, dove i reali inglesi soggiornano quando sono in visita ad Edimburgo. La compianta regina Elisabetta II ci veniva sempre a luglio e qui è stata allestita la sua camera ardente un anno fa. Non il suo fantasma, ma quello di Agnes Sampson, si dice vaghi nel palazzo dal 1591, anno in cui fu sottoposta a terribili torture fino all’estorta confessione di essere una strega ed alla conseguente impiccagione in pubblico dopo essere stata arsa viva.

La stregoneria ed il culto del paranormale sono così profondamente legati alla storia della città che non risulta strano che abbia sede qui una delle più famose facoltà universitarie di parapsicologia al mondo: lo studio di mostri e demoni, poteri psichici, interazione tra mente e materia e sopravvivenza alla morte vengono affrontati qui con un approccio (quasi) scientifico.

Se il tema vi intriga, non lasciatevi sfuggire la visita del cimitero di Greyfriars, noto per essere infestato da presenze occulte, meglio ancora se con un tour gratuito di Somos Escocia (www.somosescocia.com): guide esperte vi racconteranno dei fenomeni paranormali che tuttora vi si registrano. In realtà questo cimitero è oggi ancor più famoso per il cagnolino Bobby, la cui statua, presa d’assalto dai turisti, si trova proprio dinanzi all’ingresso. Fu sepolto qui, nel 1858, il suo padrone, al quale rimase fedele vegliandone la tomba fino alla sua di morte nel 1872. Un secolo dopo, proprio a Greyfriars, la scrittrice di Harry Potter, JK Rowling, venne a trarre ispirazione dai nomi scritti sulle lapidi, per i personaggi del suo primo, celebre romanzo. Sempre qui c’è il mausoleo dove fu sepolto nel 1691 Sir George MacKenzie, un avvocato del Re Carlo II d’Inghilterra, incaricato di perseguitare i Covenanters (seguaci di un movimento religioso presbiteriano) nell’adiacente prigione. Nel 1999, un senza tetto cercò riparo in una notte piovosa all’interno di questo mausoleo, ma una voragine si aprì sul pavimento, facendolo precipitare su ossa e resti umani. Da allora lo spirito di MacKenzie continua a terrorizzare i curiosi che si avventurano nel cimitero di notte (e pare anche a lasciare sui loro corpi ematomi, segni di morsi e graffi). Anche l’esorcista chiamato ad intervenire (invano) è morto, poco dopo, in circostanze misteriose.

Spostiamoci adesso nel quartiere portuale di Leith, ricco di botteghe e pub frequentati da residenti. La leggenda narra che intorno al 1600 vivesse qui un ragazzo capace di entrare nel mondo delle fate. Ogni giovedì a mezzanotte andava sulla vicina collina di Calton e con il suo tamburo si univa a loro. Un giorno, trattenuto da alcuni marinai, arrivò tardi all’appuntamento. Per punirlo, le fate lo inghiottirono e di lui si persero le tracce. Proprio a Leith è ancorata una leggenda della flotta reale inglese: il Royal Britannia (www.royalyatchbritannia.co.uk), un palazzo galleggiante, adesso aperto al pubblico per le visite, a bordo del quale la famiglia reale ha viaggiato in tutto il mondo per ben 44 anni. Le principesse Margaret ed Anna con i rispettivi consorti, Carlo e Diana ed il principe Andrea con Sarah Ferguson vi hanno, inoltre, trascorso la luna di miele. Zara Philips, nipote della Regina, qui ha festeggiato il matrimonio nel 2011.

A Falkirk (30 km circa da Edinburgo), un’altra opera ad alto tasso di suggestione (specie di sera, quando è scenograficamente illuminata): i mastodontici Kelpies. Due teste di cavallo alte 30 metri (una tra le più grandi opere equestri al mondo), realizzate interamente in acciaio dallo scultore Andy Scott. Rappresentano spiriti maligni che infestano laghi e fiumi scozzesi, in grado di assumere le sembianze di cavalli bianchi indomabili. Chiunque provi a cavalcarli viene trascinato negli abissi.

A Falkirik, così come in ben 200 città scozzesi, incluse le splendide località delle Highlands, si arriva comodamente da Edimburgo a bordo di uno dei bus di Citylink (www.citylink.co.uk). Noi abbiamo scelto la formula dell’Explorer Pass (un solo abbonamento e viaggi illimitati per 3, 5 o 8 giorni, incluse le tratte da e per gli aeroporti di Edimburgo e Glasgow). A proposito di aerei: arrivare ad Edimburgo dall’Italia è comodo ed economico. La compagnia low cost Easyjet vola direttamente da Milano, Roma, Venezia, Napoli e Catania (www.easyjet.com), oltre che da Glasgow a Roma. In meno di 4 ore di volo ci si ritrova tra cornamuse, kilt e profumo di whisky. Da non perdere per un viaggio d’autunno.

Un giro nelle Highlands - L’immortale patriota William Wallace, nel 1995 interpretato al cinema da Mel Gibson, deve il suo epiteto Highlander a questa terra spazzata dal vento, dove scogliere rocciose lasciano il passo a morbide colline ricoperte di verde. La porta delle Highlands del nord è Inverness, una bella cittadina attraversata dal fiume Ness, raggiungibile in bus ed in treno da Edimburgo in meno di 4 ore. Piacevole passeggiare al tramonto sul lungofiume fiorito e visitare il museo dedicato al kilt, tipico indumento scozzese maschile, indossato come una gonna, con fantasie diverse a seconda del clan.

In poco più di un quarto d’ora in bus da Inverness si raggiunge il molo di Drumnadrochit, dove ci si imbarca su una delle crociere Jacobite (www.jacobite.co.uk) per esplorare il famoso Loch Ness alla ricerca di Nessie, la misteriosa creatura che pare abiti gli abissi e che sarebbe stata avvistata per la prima volta negli anni Trenta del secolo scorso. Splendide le viste sulle rovine del castello di Urquhart (www.historicenvironment.scot), risalente a prima del XIII secolo, fatto esplodere dagli scozzesi pur di non cederlo ai giacobiti. Se viaggiate con bambini, fate una visita al Loch Ness Centre (www.lochness.com), dove conoscerete la leggenda di Nessie, ma anche tutti gli aspetti storici e scientifici, in un’esperienza ad alto tasso tecnologico. Altra escursione interessante, ad Aviemore (mezz’ora in bus da Inverness), specie per gli amanti dello sci in inverno e del trekking d’estate. Potrete partire alla scalata del monte Cairngorm (1244 mt) o attraversare la vallata a bordo del treno a vapore Strathspey.

Soggiorno e gastronomia - A proposito di gastronomia: chi vuole assaggiare il piatto tipico scozzese per eccellenza, dovrà cimentarsi con l’haggis, un insaccato di interiora di pecora da servire con una salsina a base di Scotch whisky. Potrete assaggiarlo in un pub, ma occhio all’orario se viaggiate con bambini: in molti locali dopo le 18.30 accesso consentito solo agli adulti.

Ad Edimburgo non perdete il fish ‘n chips (pesce fritto e patatine) di The Elephant House (https://elephanthouse.biz), il pub dove la scrittrice JK Rowling, seduta ai tavoli con vista sui giardini del castello, ha scritto il primo romanzo con Harry Potter protagonista. Atmosfera conviviale ed informale, piatti semplici e ben preparati. Ad un isolato dal Royal Mile, c’è Pizza Posto (https://pizzaposto.co.uk) che in una location dallo stile contemporaneo e green, offre pizze con impasto napoletano a base di ingredienti di prima qualità. Ottima la San Francesco (con pomodori San Marzano e cherry gialli e rossi, basilico e bufala). Menù bimbi con pizza, succo di frutta, gelato e tovagliette da colorare.

Per un break gastronomico a Falkrik, invece, consigliamo Chianti Restaurant (www.chiantifalkirk.co.uk), con una bella tettoia di legno immersa nel verde ed un’elegante sala interna. Buona lista dei vini e porzioni generose. Menù bimbi con ampia varietà di scelta.

Nelle Highlands, ecco due indirizzi da non perdere. Ad Inverness ed ad Aviemore, c’è Cheese&Tomatin (www.cheeseandtomatin.com), l’ideale per una pizza cotta in forno a legna, da accompagnare con una buona varietà di birre locali e non. A Kingcraig (7 km da Aviemore) fermatevi nel vecchio ufficio postale all’ingresso del bosco, trasformato nel 2018 in un cafè d’arte dalla famiglia della famosa pittrice locale Ann Vastano che ha fatto degli scorci delle Highlands e delle tipiche mucche a pelo lungo di queste terre, i suoi soggetti preferiti (www.kincraigartcafe.com).


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




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