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Berna easy going: un tuffo nel fiume ed una passeggiata tra i fiori

Se ad un bernese dici una barzelletta il venerdì, comincerà a ridere la domenica a messa. Spesso i detti riescono a riassumere l’essenza di qualcuno in poche parole. E’ questo il caso: rispetto agli altri svizzeri, il bernese è più rilassato e sa come godere del proprio tempo. La capitale della Svizzera è, infatti, business ma umana, a misura d’uomo ma europea e, vi diremo di più, è diventata anche la nostra città svizzera preferita.

Bagnata dal fiume Aare (il più lungo del Paese con i suoi 295 km), ha la forma di un ferro di cavallo ed è circondata da montagne verdi d’estate ed innevate d’inverno. E’ nelle sue acque piene di correnti che si lasciano trasportare per km i temerari che salutano l’arrivo dell’estate con un bagno nel fiume. Per ammirarlo in tutto il suo abbraccio alla città, salite al Rosengarten, parco floreale (220 tipi di rose, 200 tipi di iris e aiuole palustri con 28 diversi rododendri) con una splendida vista, bere un caffè all’ombra degli alberi o in veranda presso l’omonimo ristorante.

Il centro storico, patrimonio mondiale dell’umanità dal 1983, è il posto ideale per una passeggiata piacevole tra fontane figurative di epoca rinascimentale (dalle quali sgorga fresca acqua potabile di montagna), sotto ben sei chilometri di portici (al riparo, quindi, in caso di pioggia) o tra le bancarelle variopinte del mercato di Barenplatz che arriva fin alla piazza del Parlamento (un tempo parcheggio, adesso decorata da 26 getti d’acqua dal pavimento). A ricordarci che siamo in Svizzera, i palazzi che su questa piazza si affacciano: non Ministeri, bensì le sedi centrali dei principali istituti bancari ed assicurativi nazionali.

Passeggiando, alzate lo sguardo verso le insegne delle vie: ogni quartiere ha un colore diverso (a beneficio dell’orientamento dei 20mila soldati di Napoleone che non sapevano leggere). Per l’ora, fate riferimento alla Zytlglogge, medievale torre dell’orologio, con uno straordinario quadrante stratosferico con segni zodiacali, fasi lunari, mesi, giorni, etc. Dopo aver visto lo spettacolo dell’enorme carillon ogni 3 minuti e mezzo dall’ora piena, salite fin in cima per ammirare l’ingegnoso sistema automatico che dal 1530 scandisce il tempo della città. Ci vollero tre anni di lavoro per costruirlo, ma valsero all’ingegnere di Norimberga il compenso sufficiente per comprare una bella casa a Berna. La torre prima era adibita a casa-prigione delle donne del clero cittadino. Divenne per loro anche tomba visto che vi morirono bruciate dal grande incendio che devastò la città nel 1405 (da allora l’edilizia passò dal legno alla pietra arenaria).

Sempre lungo la Kramgasse, costellata da cantine un tempo utili a conservare provviste, ora adibite a locali e negozi sotterranei, al numero 49, sorge la casa di uno dei due cittadini illustri di Berna: Albert Einstein. Il grande scienziato visse qui dal 1903 al 1905, anni cruciali per lo sviluppo della teoria della relatività. Mobili d'epoca, quadri, testi e installazioni video permettono di avere un’idea di come ha vissuto e del contesto in cui sono nati i suoi principali lavori scientifici.

Altro cittadino celebre, il pittore Paul Klee (1879-1940). Oltre 4mila opere (appena il 40% delle 10mila realizzate nella sua breve vita, ma comunque una delle più importanti raccolte al mondo di un solo autore) vengono custodite nell’omonimo centro disegnato da Renzo Piano e finanziato dall’estimatore svizzero Muller (l’inventore dell’anca d’acciaio) con 40 milioni di franchi. Le sue tre forme sinuose di vetro ed acciaio si integrano perfettamente con il paesaggio intorno (dolci colline coltivate biologicamente) e con il nascente vicino quartiere residenziale (i cittadini percorrono liberamente la interna Museumstrasse come fosse un portico o un galleria).

Dopo una giornata di passeggiate e visite, andate ad assaggiare il tipico Berner Platte (carne con papate e piselli) o un delicato riso alle verdure presso Il Kornhauskeller. Costruito negli anni 1711 – 1718, è uno dei capolavori dell’alto barocco bernese. Con il suo ambiente unico (volte alte ed affrescate ed enormi botti di vino) questo antico granaio offre un’atmosfera lounge ed intima, ed è una tappa fissa per turisti e gente del posto.

Dopo cena scendete fino alla cattedrale detta Munster (non potete sbagliarvi: ha il campanile più alto di Svizzera). Il maestoso portale, finemente decorato sul tema del Giudizio Universale, fu coperto da oggetti di vario tipo durante la Seconda Guerra Mondiale, per paura andasse distrutto. Dal giardino alle spalle, spingete lo sguardo sulle meravigliose ville con verdi terrazzamenti degradanti verso il fiume e sulle case più semplici ed antiche della città. E’ in questo antico quartiere che sopravvive un dialetto incomprensibile ai più: il Matten Englisch.

Tra quelli invece più alla moda, il Breitenrain. Atmosfera hipster, balconi fioriti ed un giardino comunale dove fittare il proprio spazio verde da coltivare, lo rendono particolarmente ambito da giovani coppie e famiglie con bambini. Basta contare seggiolini e sidecar per biciclette ordinatamente parcheggiati nelle belle strade alberate.

E’ qui che potete fermarvi a bere qualcosa a Barbiere, birreria artigianale che deve il proprio nome al gioco tra le parole “bar” e “bier” (l’italiano, quindi, non c’entra). Assaggiate i sei tipi di birra e scegliete quale bere al bancone stondato o ai tavoli in legno naturale illuminati con installazioni artistiche di lampadine. Insegna, menù, sottobicchieri ed allestimento: tutto in corsivo in onore al visual del locale.

Poco distante, l’hotel dove vi consigliamo di soggiornare: l’AlpenBlick. Anch’esso in legno naturale, offre stanze ed ambienti comuni luminosi ed originalmente decorati con cimeli ed immagini di alpinismo e ciclismo. Un tempo questo storico hotel completamente ristrutturato era punto di accesso privilegiato alle vette circostanti, ora nascoste dall’edificazione urbana circostante. Assaggiate le bontà home made della colazione o rilassatevi nel giardino fiorito dinanzi ad un bicchiere di birra ghiacciata.

Se dopo questo racconto di viaggio Berna è piaciuta a voi quanto a noi, sappiate che la disoccupazione qui non raggiunge il 3%. Un “in bocca al lupo”, quindi, potrebbe addirittura essere inutile.

Per arrivare a Berna in treni, battelli ed autobus, il comodo Swiss Pass con prezzi che variano a seconda della durata della validità (dai 3 a 15 giorni) ed ingresso gratuito a centinaia di musei in tutta la Svizzera.

Info: Svizzera Turismo


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




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