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La Patagonia di Madre Natura tra pinguini, leoni marini e spazi immensi

Una superficie due volte l’Italia con un solo abitante per km quadrato. Non stupisce, quindi, se appena fuori città come Puerto Madryn, la Patagonia è fatta di spazi immensi, dove si alternano paesaggi mozzafiato e riserve naturali, e dove gli animali vivono liberi ed indisturbati. Pianure desertiche, ripide coste frastagliate, ma anche montagne verdi puntellate di laghi scintillanti: la Patagonia ne ha davvero per tutti i gusti.

In questo reportage vi raccontiamo la zona più a nord del sud del mondo: la Penisola di Valdés, porta di questa terra per gran parte ancora incontaminata. La si raggiunge in pullman o in aereo, arrivando a Puerto Madryn o a Trelew. Ogni periodo dell’anno offre uno spettacolo diverso: le balene iniziano ad arrivare nelle acque nel mese di maggio e si trattengono fino a dicembre. I pinguini a settembre, quando vengono a riprodursi, e vi rimangono fino a circa metà marzo. Esiste poi tutta la fauna permanente costituita da nandù (cugini degli struzzi), guanacos (cugini dei lama), lepri, elefanti e leoni marini. Vedere giocare animali tanto enormi quanto innocui come le balene, vederle risalire a galla, saltare e sbattere la coda fuori dall’acqua è uno dei tanti spettacoli indimenticabili che la Penisola di Valdés ci ha regalato.

Riserva naturale dichiarata Patrimonio Universale dell’Umanità dall’Unesco, è un enorme braccio di terra proteso nel mare, battuto dal sole e dal vento, da percorrere tutto (400 km) riempiendosi gli occhi delle sue meraviglie, incluso l’attraversamento dell’istmo largo 35 km che la collega al continente. Da qui potrete vedere entrambi i golfi che la bagnano, dove balene, pinguini, leoni ed elefanti marini vengono a far nascere i propri piccoli. Un luogo sicuro che per questo è stato ribattezzato la “nursery del Sud America”. Indossate i giubbotti di salvataggio ed imbarcatevi a Puerto Pirámides su catamarani o vedette spinti dentro e trainati fuori dall’acqua da enormi trattori (ottima idea!). Alzando lo sguardo potrà capitarvi di vedere centinaia di cormorani librarsi in volo insieme e, rivolgendo lo sguardo a terra, capirete che il nome del porto è dato proprio dalla forma della falesia.

Altro luogo imperdibile della Patagonia è Punta Tombo, 120 km a sud di Puerto Madryn e 180 di Trelew. Dopo la visita ad un delizioso museo apprezzato anche dai più piccoli, si cammina su pittoresche passerelle di legno, nel silenzio rotto solo dal verso della più grande colonia di pinguini Magellano al mondo, a poca distanza dall’oceano, attraversando zone sabbiose con aiuole sparse, alla cui ombra trovano riparo coppie a guardia delle uova. Il percorso si conclude in un’insenatura con acqua verde smeraldo dove intere famiglie di pinguini pescano e si rinfrescano. Uno dei luoghi che più ci rimarrà nel cuore.

Durante la stessa escursione, abbiamo anche fatto merenda in stile gallese (come l’origine dei primi coloni di questa zona della Patagonia), nella stessa Casa del tè “Ty Te Caerdydd” che ospitò anche Lady Diana nel 1995 durante il suo viaggio in Argentina. Dopo centinaia di km di steppa, verrete accolti in un giardino rigoglioso, ricco di alberi, prati, fontane e fiori coloratissimi. L’edificio a mattoni rossi è uno scrigno di tradizioni inglesi: potrete accompagnare il classico tè, con o senza latte, con una enorme varietà di torte, biscotti, tramezzini e marmellate da mantenervi sazi fino a notte fonda.

La Patagonia, infine, non è solo pinguini e balene. E’ stato scoperto a 250 km da Trelew il più grande dinosauro di tutti i tempi: lungo come due tir con il rimorchio, uno dietro l’altro, e pesante come 14 elefanti africani. Un contadino nel 2013 si è imbattuto nel primo osso. Una campagna di scavi ha poi portato alla luce quello che per dimensioni è stato ribattezzato il “titanosauro patagonico”. Potrete conoscerne tutti i dettagli nel Museo Paleontologico Egidio Feruglio (mef.org.ar), dove vengono ricostruite le ambientazioni di animali e vegetazione tipici della Patagonia. Un centro scientifico e di ricerca, oltre che un museo, dove ammirare gli archeologi all’opera e dove i bambini apprezzeranno l’esposizione scenografica e gli approfondimenti a metà tra il ludico ed il didattico. Da non perdere.

Per info ed escursioni: www.madryn.travel


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




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