Il duomo, la cui facciata rosa fa capolino dietro un albero di Jacaranda, e la basilica sorgono su una bella piazza dove per tradizione ci si ferma al famoso chiosco per una spremuta di limone al Seltz servita con del sale.
Non perdete nemmeno l’arancino al pistacchio o spinaci e formaggio del Bar Cipriani, proprio di fronte la chiesa di San Sebastiano. Ottime pure le granite con panna e brioche. A noi è piaciuto molto anche il cannolo. Un’istituzione per gli abitanti della zona.
Altra eccellenza locale, l’arte di di Salvatore Chiarenza, maestro scultore, iscritto dalla Regione nel Libro dei Tesori Umani Viventi. Nel suo storico laboratorio polveroso, prendono forma splendidi carretti, pupi e ceramiche, fatti rigorosamente a mano ed a prezzi più contenuti rispetto a quelli di Taormina. Pezzi autentici di arte siciliana che potrete portare a casa con voi senza dilapidare il patrimonio.
Se potete allungarvi di una manciata di chilometri, andate ad ammirare la maestosità dei faraglioni di lava di Aci Trezza, pittoresco porticciolo di pescatori. Secondo il mito Polifemo li avrebbe lanciati contro Ulisse per averlo accecato. Un luogo che vi sembrerà di aver già visto: il regista Luchino Visconti girò qui “La Terra trema”, film ispirato al romanzo “I Malavoglia” di Giovanni Verga. Un luogo carico di energia, ma anche percorso da troppe auto.
Testi Maristella Mantuano
Foto V. Liotine
Lascia un commento