Un paradiso naturale. Un parco giochi per ricchi. La Costa Smeralda (sponda nord est della Sardegna) è questo e tanto altro ancora. Continua a celare una doppia identità, anche sotto il sole cocente dell’estate. Innanzitutto il nome: smeralda come il colore del mare? Certo. Smeralda come risposta all’Azzurra costa francese? Anche. Ma soprattutto, Smeralda come la figlia dell’industriale che acquistò l’isola di Mortorio per 3 milioni di lire da un tabaccaio di Arzachena. Qui c’è molto più di quanto si sappia e di quanto si veda.
Per Fabrizio De Andrè era “Monti di Mola”, omaggio al dialetto gallurese. Nell’omonimo brano raccontò la storia d’amore impossibile tra un uomo e un’asina bianca. Impossibile non per la differenza di specie, bensì per la parentela tra i due promessi sposi.
Perché c’è sempre qualcosa di inspiegabile all’interno della più evidente natura. Proprio come tra i sassi rosa della meravigliosa Costa Smeralda.
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