• Fab Four a passeggio
  • Penny Lane
  • La casa di un Fab Four
  • Strawberry Fields
  • La casa di un Fab Four
  • John Lennon davanti al Cavern Club
  • Cavern Club
  • Cavern Club
  • Museo di Liverpool
  • Lungofiume
  • Albert Dock
  • Albert Dock
  • Albert Dock
  • Strand Street
  • Cab
  • Arco cinese
  • Palazzo nel quartiere cinese
  • Cattedrale anglicana
  • Cattedrale anglicana
  • Cattedrale anglicana
  • Cattedrale cattolica
  • Cattedrale cattolica
  • La cripta della cattedrale cattolica
  • The Richmond hotel
  • The Richmond hotel
  • The Richmond hotel
  • World Museum
  • I giardini di Saint John
  • La hall di Saint John
go back

Beatles e Liverpool: viaggio dove tutto cominciò

La “bad girl” degli anni ’70, tutta ciminiere e hooligan, è un ricordo lontano. Liverpool è oggi una città dove si respira musica ad ogni ora del giorno, dove i dock portuali in mattoni, pietra e ghisa, sono il cuore della movida serale e dove l’elezione a capitale europea della cultura nel 2008 ha lasciato segni indelebili. Non sbaglia chi dice che fu per il rock quello che New Orleans fu per il jazz: il luogo dove tutto cominciò.

Edifici dalle forme avveniristiche si alternano a palazzine dallo stile tipicamente british, musei e centri culturali rendono difficile ritenersi sazi in un solo weekend. Non c’è dubbio, però, con cosa cominciare: i Beatles, ovviamente. Agli appassionati non suonerà nuovo il nome Cavern Club. In questo storico locale 2 piani sotto il livello stradale, si esibirono ben 292 volte. Fotografie, cimeli e coverband a qualsiasi ora, contribuiscono a farsi trasportare negli anni Sessanta. Spingendovi fino al quartiere di Ropewalks, tra Bold e Duke St. o in Concert Square, continuerete a respirare l’atmosfera della città più musicale della Gran Bretagna, dove si suona tra i tavolini all’aperto al primo raggio di sole.

Per vivere appieno l’esperienza Beatles, immergendovi nei quartieri residenziali dove i Fab Four sono cresciuti e che hanno ispirato molte loro canzoni, concedetevi il Magical Mistery Tour organizzato direttamente dal Cavern Club (www.cavernclub.org): vi porterà a casa di ognuno di loro, attraverso Penny Lane e dinanzi a Strawberry Fields. Un’immersione nella Liverpool che ha fatto la storia della musica. Per chi non ne ha abbastanza, c’è anche The Beatles Story, un museo labirintico da visitare con la guida virtuale di Julia, sorella di John Lennon, sulle note delle canzoni più celebri.

Altro luogo emblematico di Liverpool, quello che forse la rappresenta meglio e più spesso, e della sua ormai consolidata rinascita, è certamente Albert Dock, quartiere portuale diventato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, popolato da negozi, discoteche ed alberghi, sul quale si affacciano palazzi eleganti che confermano la prosperità cittadina di fine XIX secolo. Sospinti dal vento del fiume Mersey che poco lontano sfocia nel mare d’Irlanda, vi ritroverete più volte ad Albert Dock. Gran parte dei musei (gratuiti), infatti, è qui. Tra i tanti vi consigliamo il Merseyside Maritime Museum: ne uscirete con un’idea precisa della potenza navale cittadina, delle traversie degli emigrati (irlandesi in primis) che passarono da Liverpool e dei più famosi naufragi delle storia (Titanic, Lusitania, etc).

Altra zona da non perdere, quella intorno a Lime Street Station. Per gli amanti dell’arte, c’è la Walker Art Gallery: in un maestoso edificio neoclassico, opere di grandi geni europei dal Medioevo ad oggi. Per chi ha bimbi, proprio di fronte, il World Museum: cinque piani tra acquari, insetti veri e riproduzioni giganti, ecosistemi tropicali, dinosauri e planetario. Entrambi si affacciano sul Saint John’s Garden, dove fermarsi a mangiare qualcosa tra fiori e monumenti in memoria di cittadini illustri. Il nome è dovuto alla omonima hall. Questo altro bel palazzo neoclassico del 1854 ospitò contemporaneamente sia la corte di giustizia, austera in boiserie di legno, che l’opulento auditorium per i concerti, con un organo a 7mila canne ed un soffitto “leggero” in mattoni forati.

Strategico per la visita della città, proprio a cominciare dalle attrazioni intorno a Lime Street Station, l’hotel The Richmond (www.richmondliverpool.com) in una tranquilla traversa della più animata Dale Street. In un palazzo del 1906, questo hotel dallo stile deciso in bianco e nero, offre eleganti stanze doppie o appartamenti dotati di ogni confort e connessione wifi. Nella brasserie illuminata dall’enorme lucernario, possibilità di colazione, pranzo e cena.

Quando la nostalgia dei sapori di casa si farà sentire, andate al ristorante Il Forno in Duke Street. Intorno ad un forno gigante ricoperto di maioliche, decine di tavoli e camerieri per un servizio rapido e cortese. La pizza è squisita, in tutte le sue varianti, e non mancano antipasti e primi gustosi. Insomma non sembra di essere nel classico ristorante italiano all’estero. Proprio di fronte uno splendido esempio di architettura cinese. Siete proprio all’ingresso della Chinatown di Liverpool. Non perdete il vicino arco, il più grande fuori dalla Cina (15 metri di larghezza e 50 di altezza), realizzato con materiali e da artigiani provenienti da Shanghai.

Risalendo verso il centro, visitate le due cattedrali della città. A cominciare da quella anglicana, dalla cui torre si gode della più bella vista a 360 gradi sulla città. Gigantesca ed in stile gotico, è la più grande chiesa anglicana del Regno Unito ed una delle più grandi del mondo. Particolarmente suggestiva la cappella della Vergine, al cui interno sono conservati un bellissimo dossale e una statua in ceramica della Madonna risalente al XV secolo. Quella cattolica, invece, ha uno stile a dir poco futurista. Nonostante un’altezza di 90 mt, la navata circolare illuminata attraverso vetri colorati riesce a risultare comunque “intima”. Enorme anche la cripta di Lutyens realizzata con 6 milioni di mattoni.

Due cattedrali a Liverpool, dicevamo. Niente male in una città senza Santo Patrono. Non considerando i Beatles, ovviamente.


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




Every picture is protected by copyright and trademark law and other related intellectual property rights. Copyright, in the pictures as owned by Victor Liotine. The pictures are also protected by moral rights. The owner asserts his moral right to be identified as the author wherever and whenever his photographs are copied or distributed by any means