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  • Sermoneta - Casale Oleandri
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Sermoneta e Giardino di Ninfa viaggio nel cuore verde d'Italia

A riprova che il Lazio racchiude bellezze ben oltre la sola Roma, vi raccontiamo questa settimana dell’incantevole borgo di Sermoneta, nel cuore della Pianura Pontina, poco distante dai Monti Lepini.

Il labirinto di vicoli del centro storico è sovrastato dal Castello Caetani, struttura difensiva del XIII secolo e simbolo del potere della famiglia nobiliare che tanto influenzò la storia di Sermoneta. La possanza delle mura esterne, del cosiddetto maschio e della controtorre lasciano spazio all’interno a belle sale affrescate. Perfettamente conservato e tra i pochi a poter essere visitato in quasi tutti gli ambienti, il castello offre anche la possibilità di scoprire le vecchie ed anguste prigioni, sui cui muri campeggiano i 150 disegni ed incisioni realizzati dai detenuti. Da non perdere le stalle, dove furono girate alcune scene del film “Non ci resta che piangere”. Scendendo noterete un ingegnoso sistema di gradini: più lunghi e spaziati per i cavalli e più corti e ravvicinati per gli uomini. All’esterno del castello, uno splendido belvedere sotto i secolari alberi dalle fitte fronde.

Nella passeggiata all’interno del centro storico, non potrete non notare la bella Loggia dei Mercanti, complesso di arcate che nel XV secolo ospitava il consiglio cittadino, ma anche negozi, botteghe e stalle per i cavalli. Un vero punto d’incontro dell’epoca. Dallo stile tipicamente gotico, si presta a fotografie iconiche grazie ai suggestivi giochi di luci ed ombre ed all’atmosfera rinascimentale.

Visibile a km di distanza dal borgo, il maestoso campanile della Cattedrale di Santa Maria, decorato con mattoni e ceramiche di pregio, ed alto ben 24 metri. In stile romanico all’esterno e gotico all’interno, custodisce il dipinto Madonna degli Angeli del fiorentino Gozzoli e la suggestiva Cappella dei Magi. Unica nel suo genere la Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita in cima ad uno sperone roccioso, sui resti di un vecchio luogo di culto pagano, sotto la quale si possono ammirare antichi affreschi sotterranei.

Sempre nel centro storico, purtroppo però apprezzabile solo dall’esterno, la Sinagoga Ebraica, elegante edificio del XII secolo, testimonianza diretta della presenza semita a Sermoneta. In seguito alle persecuzioni dell’XI secolo, fu trasformata in abitazione privata e non è per questo visitabile.

Poco fuori dal centro ma ben collegata anche con una navetta attiva nei mesi più turistici, l’Abbazia di Valvisciolo, un fortificato luogo di preghiera gestito da una congregazione di monaci cistercensi, caratterizzati dalla semplicità che si riflette nell’assenza di affreschi e decorazioni. La sua storia è assai legata ai Cavalieri Templari, che pare abbiano a lungo frequentato le sale segrete di questa chiesa. A loro sono dedicate le effigi della cappella di San Lorenzo che, al contrario del resto della chiesa, abbonda di elementi decorativi. Imponente il rosone della porta d’ingresso e rilassante il prato di fronte dal quale si gode di uno splendido panorama. All’interno, il chiostro fiorito tanto amato dalle coppie di sposi per le foto.

Da non perdere, ad un chilometro da Sermoneta, il maestoso Convento di San Francesco al termine di un percorso panoramico assai piacevole da fare a piedi. Costruito intorno al XII secolo in difesa dell’Ordine dei Templari, il convento venne poi abitato da congregazioni dei frati francescani. Scenografico il grande chiostro, con un soffitto a crociera affrescato con immagini della vita di San Francesco di Assisi.

Un vero gioiello di arte, storia e natura, è certamente il Giardino di Ninfa (giardinodininfa.eu), i cui numeri la dicono lunga sulla straordinarietà: oltre 8 ettari, più di 1300 varietà di piante, alberi e fiori, un centinaio di specie di uccelli censiti. Il giardino si trova, infatti, sulla traiettoria di una delle principali rotte migratorie dall’Africa all’Europa. Dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000, deve il suo nome ad un tempio di epoca romana costruito nei pressi dell’attuale giardino e dedicato alle divinità delle acque sorgive. Di proprietà della famiglia Caietani, dopo secoli di abbandono, il giardino tornò a splendere nel XIX secolo, grazie ad Ada Bootle Wilbraham, inglese e moglie di Onoraro Caetani, che con due dei suoi sei figli, Gelasio e Roffredo, lo trasformarono in stile anglosassone: bonificarono le paludi, estirparono gran parte delle infestanti che ricoprivano i ruderi, piantarono i primi cipressi, lecci, faggi, rose, e restaurarono alcune rovine, fra cui il palazzo baronale che divenne la casa di campagna della famiglia. A seguire, altre due donne lasciarono il segno nella storia del giardino: Marguerite Chapin, moglie di Roffredo, che ne aprì le porte a letterati ed artisti, e sua figlia Lelia, pittrice, che, accostando colori come in un dipinto, introdusse magnolie, prunus e rose rampicanti, assecondando il naturale sviluppo delle piante, senza forzature e senza sostanze inquinanti. La visita (guidata, in gruppo e da prenotare in largo anticipo sul sito) è diversa a seconda del momento della giornata (suggestiva quella di sera) e delle stagioni. Un luogo che risveglia i sensi e che da solo vale l’intero viaggio a Sermoneta.

Dove fermarsi

A pochi km dallo splendido Giardino di Ninfa, nell’azienda agricola Scarpellini, sorge l'agriturismo Il casale degli oleandri (ilcasaledeglioleandri.it). Composto da due mini appartamenti con due camere da letto doppie (una con letti a castello), si adatta quindi alle esigenze delle famiglie con bambini. Con prima colazione o solo pernottamento, la struttura si affaccia su ampi campi coltivati a vigne ed ortaggi rigorosamente biologici ed ampiamente certificati e premiati. Per i campeggiatori (in tenda, roulotte o camper) c’è una bella area sosta alberata con servizi igienici, doccia, pozzetto, lavatrice, e piazzole con accesso diretto all’acqua ed elettricità.

In una visita a Sermoneta, non si può prescindere da un tuffo nella gastronomia tipica. Per farlo, vi consigliamo il ristorante Al Castello (ristorante-alcastello.com), proprio sotto le mura del Caetani. Dinanzi al caratteristico camino o fuori con vista sulla pianura pontina, assaggerete specialità al tartufo tutto l’anno (i titolari sono tartufai), funghi e bufalina dell'agro pontino (dai formaggi alle carni), norcineria di Bassiano con prosciutto tagliato a mano ed in inverno polenta, zuppa e minestre. Il tutto condito con olio EVO di Sermoneta ed affiancato da vini, grappe e liquori delle migliori cantine dell'agro pontino e dei monti Lepini.


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




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