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Penne, passato illustre per borgo-gioiello a 32 km da Pescara

Nel cuore dell’Abruzzo, a 32 km da Pescara, c’è un paesino dall’illustre passato: Penne. Il centro storico è stato inserito tra i Borghi più d’Italia. La magnificenza degli edifici privati e la copiosità di quelli religiosi sono prove di una storia di fasti, potere e ricchezza. Basti pensare che Carlo Magno la dichiarò capitale della provincia nel 773. Accediamo da Porta San Francesco al centro storico, che si sviluppa su due colli (Sacro e Castello), collegati dal corso Emilio Alessandrini. Nel primo si trovano la Cattedrale di San Massimo e Santa Maria degli Angeli, la chiesa di Sant'Agostino e il complesso di San Giovanni Battista. Risalendo il corso, nel Colle Castello, si trovano la Piazzetta Santa Croce con la chiesa omonima, il complesso parrocchiale di San Domenico e il corso dei Vestini, dove si affacciano numerosi palazzi gentilizi appartenuti alle più ricche famiglie della città. Ad una manciata di km dal centro, c’è l'omonima oasi WWF costituita da un lago artificiale, zone umide e stagni su una superficie di 1.300 ettari. Sentieri di varie lunghezze consentono di ammirare 20 mila piante autoctone messe a dimora ed animali tipici locali come lupi, testuggini, farfalle, istrici, lontre e uccelli che hanno scelto questo luogo come sosta durante le migrazioni.

Con una bella terrazza verde vista lago, potrete fermarvi ad assaporare squisiti arrosticini di carne di pecora (oltre a molte altre delizie tipiche abruzzesi) presso la Vecchia Hosteria del lago. Secondo l’antica tradizione i piccoli pezzetti di carne di pecora vengono infilzati su bastoncini di legno di “vingh”, una pianta che cresce spontanea lungo le rive del fiume Pescara, per poi essere cucinati sulla brace all’aperto. Buoni anche i ravioli di ricotta preparati artigianalmente e, a seguire, l’arrosto misto con salsicce.


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




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