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Un tuffo a Saranda, perla low cost della riviera albanese

In Albania per le vacanze. Spogliatevi di qualsiasi pregiudizio e lasciatevi stupire dalle bellezze naturali, storiche ed artistiche di Saranda e dintorni. Questa bella località dal mare cristallino è la più gettonata della riviera albanese, anche perché a due bracciate da isole greche rinomate come Corfù (dove c’è anche l’aeroporto più vicino). La lunga storia e le tante dominazioni (greca ed araba in primis) hanno lasciato un segno indelebile, che la rende particolarmente interessante da visitare. Una storia passata anche attraverso il protettorato italiano che ne cambiò addirittura il nome in Porto Edda, in onore della figlia del Duce.

A scegliere Saranda per le proprie vacanze, sono prevalentemente giovani e famiglie. Merito dei prezzi, più contenuti di quelli della dirimpettaia Grecia, sia per le strutture alberghiere che per ristoranti e stabilimenti balneari. Di spiagge ce ne sono per tutti i gusti: di sabbia bianca o di roccia calcarea, dove spaparanzarsi al sole o da dove partire per un’immersione subacquea guidata, libere e selvagge o comodamente servite da lidi attrezzati. La più comoda è certamente quella cittadina, ma vale la pena percorrere i due km di strada sterrata per raggiungere Heaven Beach, che prende il nome dall’hotel che la domina dall’alto, in ghiaia e sempre poco affollata, ma anche la spiaggia del Monastero, silenziosa, dove noleggiare moto d’acqua, pedalò o concedersi un massaggio rilassante. Più distanti (20 minuti in auto, l’ultimo km di strada sterrata) la piccola Pulëbardha Beach, di ciottoli bianchi, molto amata dai giovani e per questo spesso affollatissima, e Ksamil, completamente attrezzata e particolarmente amata, specie dagli italiani, per le sue acque cristalline.

In una giornata nuvolosa o nel tardo pomeriggio, quando il sole non è più rovente come di solito in estate, visitate i luoghi storici della città, come il monastero paleocristiano costruito nel VI secolo e dedicato a quaranta martiri cristiani (Agioi Saranta, da cui il nome della città) arrestati ed uccisi in Armenia per non aver rinunciato alla fede cristiana. Interessante anche il Museo Archeologico e la vicina Sinagoga del V secolo d.C., una delle più antiche nei Balcani, poi distrutta da un terremoto e dalle invasioni delle popolazioni slave, e trasformata in una basilica cristiana.

Se non avete noleggiato un’auto e volete godervi il panorama durante gli spostamenti, approfondendo la conoscenza di questa località e dei suoi dintorni attraverso le spiegazioni di una guida, raggiungete Butrint, Blue Eye e Castello di Lekuresi con un tour organizzato. Noi abbiamo contattato dall’Italia Gabby Tours, un’affidabile agenzia locale con prezzi contenuti ed ottimi standard di servizio (www.gabby-tours.com).

In compagnia di guide esperte e su mezzi nuovi, abbiamo le percorso splendide vallate verdi attraversate da quella che è considerata una delle più belle strade albanesi, per raggiungere il Blue Eye (“Occhio blu” in italiano e “Syri i Kalter” in albanese). Candidato a diventare Patrimonio dell’Unesco, questo luogo di calma e silenzio surreale, immerso in un bosco di querce e sicomori, è la sorgente del fiume Bistricë, che percorre 25 chilometri per sfociare nel Mar Ionio a Sud di Saranda. Qui la vegetazione e l’acqua si fondono in una tavolozza di colori dalle mille sfumature, degna di un quadro impressionista. Passeggiate senza fretta nei sentieri, visitate le grotte e, per i più coraggiosi, immergetevi nell’acqua del Blue Eye, dove la temperatura è stabile tutto l’anno intorno ai 12 gradi.

Il tour prosegue poi a Butrint, sito archeologico sul cucuzzolo di una collina, posizione strategica sullo stretto, che consentiva a chi la abitava già nel X e VIII secolo a.C di mercanteggiare con la dirimpettaia Corfù. Gli scavi iniziati durante il fascismo e sospesi dalla seconda guerra mondiale riportarono alla luce la città romana e la città ellenistica, comprese la porta dei leoni e le porte scee, chiamate così dall’archeologo italiano Ugolin, in ricordo di quelle di Troia nominate nell'Iliade di Omero. Dopo la guerra, Il Governo comunista di Hoxha vietò la prosecuzione delle missioni archeologiche straniere ed il lavoro fu affidato a studiosi albanesi. Questo luogo, patrimonio Unesco dal 1992, culla di una storia lontana e dai diversi spiriti, piacevole ed interessante da visitare, rischiò addirittura di diventare una base sottomarina su suggerimento di Nikita Chruščёv (capo di stato sovietico), che la visitò nel 1959. Si deve alla sua visita, però, la costruzione della strada che la collega comodamente a Saranda e che percorrerete ammirando dal finestrino panorami che vi resteranno nel cuore.

Tornando verso Saranda, salite fino al Castello di Lekuresi e, muniti di una sciarpetta (soffia spesso un vento fresco, anche in estate), godetevi uno dei panorami più belli su Saranda e sullo stretto con Corfù. La fortezza, costruita nel XVI secolo dal Sultano Suleymani per difendere la costa dagli attacchi nemici, ospita spesso spettacoli e concerti. Qui si può anche venire a sorseggiare una birra o qualche piatto tipico albanese, possibilmente al tramonto, quando il sole calante si riflette nel mare sul quale si affaccia questo pezzo di terra albanese, tutta da scoprire.

Chi, invece, ha tempo e modo di spingersi fino ad Argirocastro, rimarrà stupito dalle sue caratteristiche stradine di ciottoli e dagli edifici, più simili a complessi di torri medievali che a comuni abitazioni. Molto bella la vista dal castello, che si affaccia sul centro cittadino e domina la strada che percorre la vallata sottostante. Al suo interno, il museo militare con artiglieria e cimeli della resistenza comunista all’occupazione tedesca, ed un aereo dell’aeronautica militare americana costretto ad atterrare in Albania nel 1957 a causa di problemi tecnici, diventato simbolo della lotta del regime comunista contro le potenze imperialiste. Lo stesso castello (l’ala settentrionale per la precisione) durante il regime “ospitò” prigionieri politici.

Una terra insomma dove rigenerarsi nella natura, ma anche dove scoprire la millenaria storia di un Paese sul quale troppo spesso prevalgono i pregiudizi.


DOVE DORMIRE

Il turismo in Albania si sta adeguando agli standard europei, quindi in generale un 4 stelle albanese corrisponde ad un 3 stelle europeo. Se siete amanti del silenzio scegliete zone più interne e lontane dal traffico del lungomare. Ecco qui due strutture che segnaliamo per la qualità del servizio, oltre che per la posizione. Il Demi Hotel (www.demi.al): camere arredate in stile moderno, pulite e vista mare, con affaccio sulla spiaggia riservata ai clienti (ci sono ombrelloni e lettini, ma non docce). Eccellente anche il ristorante con piatti a base di pesce, accessibile anche a chi non soggiorna in hotel. Se invece preferite la libertà di un appartamento, vi consigliamo i Sunny Apartments (li trovate sui siti www.booking.com e www.airbnb.com). Questo appartamento di 75 metri quadrati, arredato con gusto e dotato di ogni confort (connessione wifi inclusa), a 5 minuti dalla spiaggia e con balcone vista mare, può ospitare fino a quattro persone (due in camera matrimoniale e due nel divano letto in soggiorno).


Testi  Maristella Mantuano




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