Cascate di Iguazù: contese come una coppa del mondo di calcio

Se le contendono come una coppa del mondo, nella migliore tradizione antagonistica di Argentina e Brasile. Le cascate dell’Iguazù (in lingua degli aborigeni Guaranì significa “acqua grande”) sono uno spettacolo naturale imperdibile, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1986, ma già famoso ai tempi delle missioni gesuite (tanto da essere servite come scenografie per il celebre film “Mission”). Non hanno stagione: le si può ammirare tutto l’anno e sono raggiungibili in pullman o aereo da ogni parte di Argentina, Brasile e Paraguay (terza frontiera a pochi metri da questo luogo magico). La forza incredibile dell’acqua, convogliata in cascate che arrivano anche a 72 mt di altezza, produce un fragore che farà da colonna sonora alla vostra visita. Se avete tempo a sufficienza, concedetevi entrambe le sponde, magari cominciando da quella brasiliana. In circa due ore (comprensive di passaggio della frontiera : basterà scendere dal pullman e farsi timbrare il passaporto sia all’andata che al ritorno) avrete modo di apprezzare le cascate di fronte, accompagnati da tanti curiosi e famelici formichieri. Una bella veduta d’insieme, al di là del fiume Iguazù, per la quale, però, dovrete essere pronti anche ad imbattervi in folle di turisti attaccati come sardine nel sentiero lungo il costone roccioso. Al versante argentino (il nostro preferito) bisogna considerare una visita di almeno 4/5 ore.

La visita è suddivisa in circuito inferiore, superiore e “Garganta del Diablo” (Gola del Diavolo). Vi consigliamo, con le dovute soste per umidità e stanchezza, di non rinunciare a nessuno. Il primo vi consentirà di visitare le cascate nei punti più vicini all’impatto tra l’acqua che precipita dall’alto ed il fiume, quello superiore invece i “salti” più spettacolari. Dulcis in fundo, la “Garganta del Diablo”, insenatura ad “u” nel mezzo del fiume, raggiungibile con un trenino ecologico interno al parco ed immerso nella folta vegetazione. Qui la potenza dell’acqua si manifesta in tutta la sua spettacolarità. Ovviamente ci si bagna: occhio alle macchine fotografiche.

Se la portata delle cascate non è particolarmente oltre la media, concedetevi anche un giro nel battello (gratuito, partenza ogni 30 minuti) fino all’isolotto di San Martin, al centro del fiume e circondato dalle cascate. Nelle giornate più calde, oltre alle scarpe da trekking per passeggiare sull’isolotto, portate con voi anche un costume da bagno: potrete approfittarne per fare un bagno nelle magnifiche piscine naturali ai piedi delle cascate con splendida vista sul versante brasiliane.

Per chi ha ancora più tempo (e denaro): Jungle Explorer (safari nautico) e Gran Aventura (tour alla scoperta della giungla in 4x4 e rafting nelle rapide del fiume e fino alla Garganta). Brividi da pagare a parte: lo potremmo definire un extra emozionale. I prezzi di accesso al parco (come l’inflazione) sono in continuo “ritocco”. Ma ne vale la pena.

DOVE DORMIRE - Immaginate di dormire nella foresta senza rinunciare a stile e confort. A La Cantera di Puerto Iguazù è possibile. La struttura, realizzata in legno e nel rispetto della natura in cui è immersa, vi consentirà di dormire in una delle 24 spaziose stanze (con finestre sulla foresta al posto delle testate dei letti) collegate al corpo centrale da passerelle in legno suggestivamente illuminate. La colazione è servita a pochi mt. dalla piscina e dalla zona relax. Nonostante la lontananza dal caos metropolitano, La Cantera offre ai clienti internet wifi anche in stanza e zona relax con tv e computer.

DOVE MANGIARE - Anche in un luogo naturale come Puerto Iguazù, i palati raffinati e gli appassionati dell’azzardo non resteranno scontenti. Il lussuoso Panoramic Hotel (camere con vista sui fiumi Paranà ed Iguazù e sulle coste di Argentina, Paraguay e Brasile) offre, non solo a chi qui soggiorna, il ricercato ristorante Dona Flor (nelle sapienti mani dello chef argentino Luciano Grimaldi) con cena sulle melodie di un’arpa dal vivo, e l’animato casinò con slot machines e tavoli di roulette e poker.


Maristella Mantuano




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