Budapest: il tramonto sul Danubio la trasforma nella Venezia dell’Est

Assistere al tramonto sul Danubio, vale da solo l’intero viaggio. I palazzi di Budapest, il Parlamento in primis, si riflettono nelle acque del fiume, trasformando la capitale ungherese nella Venezia dell’Est. A chi la scambia con Bucarest (Romania) per l’assonanza dei suoni, chiariamo subito: in comune hanno solo la sponda dell’Europa (l’Est) ed il conte Dracula. Per tutto il resto sono notevolmente differenti. Proprio come lo sono le due anime di questa città. Il Danubio separa la zona del centro nuovo (Pest) da Buda, più verde, residenziale e storica (per quanto possa esserlo una città devastata due volte dai temibili turchi). Il nazismo ungherese prima ed il comunismo sovietico separano due epoche (lasciando un segno indelebile anche nell’anima di tutte gli attuali over 60): quella dei fasti dell’impero austroungarico e quella della voglia di riscatto capitalista. Con una lingua simile al finlandese ed una delle terre più fertili per il numero di ore di sole pari a quello della Calabria, l’Ungheria è diventata un enorme cantiere grazie ai fondi europei di cui beneficia. Budapest (2 milioni di abitanti su 526 km quadrati) è una città in corsa per raggiungere standard di efficienza e modernità da Nord Europa: 3 linee di metropolitana (tra cui la più antica d’Europa ed una in costruzione) perfettamente integrate con bus e tram, accettazione ufficiosa dell’euro (anche se conviene comunque pagare in scellini), aree pedonali, etc. Basta chiedere ad una persona del posto di pronunciare la parola “magiaro” (con la quale preferiscono essere definiti, invece di ungheresi) per comprendere, dal suono duro e deciso, il temperamento di questo popolo. Parte integrante della città, la comunità dei 200mila ebrei (erano 800mila prima della seconda guerra mondiale). Splendida la sinagoga del 1859 (la più grande d’Europa e la terza del mondo, dopo Gerusalemme e New York). E’ una delle 25 attive a Budapest e durante il nazismo fu utilizzata dai militari. Nel cortile interno, un salice piangente di metallo: sulle foglie i nomi delle vittime ungheresi dell’olocausto.Di fronte, i nomi di chi ha aiutato le famiglie ebree a fuggire. Tra questi anche tre italiani. In loro memoria, come tradizione ebraica vuole, non fiori, ma sassi.

Comunismo: statue e ‘Casa del Terrore’
Se desiderate vedere in prima persona la parte più cruenta della storia ungherese, visitate due luoghi che raccontano alla perfezione come si viveva ai tempi del nazismo nazionale e del comunismo. La “Casa del Terrore” (ingresso 5 euro circa) è un palazzo austero lungo corso Andrassy. Funzionò, dal 1939 al 1944, come sede del Partito Nazista Ungherese. Era il quartier generale delle Croci Frecciate. Paradossalmente, dopo la fine della seconda guerra, tra il 1945 e il 1956, ospitò il Comando delle Organizzazioni Sovietiche AVH e AVO, dove si istigavano i nemici al regime comunista. Un percorso su più piani, purtroppo solo in ungherese con qualche sommaria traduzione in inglese. Musiche, documenti, oggetti e filmati vi faranno restare col fiato sospeso. Sconvolgente la visita nelle prigioni sotterranee. Le celle sono ancora allestite come all’epoca, mute testimoni delle atrocità che, nei due regimi che si sono susseguiti, oppositori e detenuti hanno sofferto. Lontano dal centro, ma raggiungibile facilmente grazie a un’efficiente sistema di trasporti pubblici, il “Memento Park”. Le enormi ed imperiose statue che “adornavano” piazze e strade durante l’epoca comunista sono state raggruppate in questo parco tematico unico nel mondo. Troverete le icone originali comuniste più rappresentative: Marx, Engels, Lenin, soldati dell’esercito russo, eroi del movimento operario e simboli che hanno fatto la storia, come la falce e martello. Ingresso circa 5 euro.

Crociera by night dopo un bagno alle terme
A prescindere dal tempo che potrete trascorrere a Budapest, ecco tre cose imperdibili: spettacolo folkoristico, crociera notturna sul Danubio e bagno alla terme. Balli ritmati ed al confine con l’acrobatico, costumi tradizionali, musiche suonate dal vivo da un’orchestra di venti elementi, nel teatro di stucchi bianchi Danube Palace, in una perpendicolare pedonale del lungofiume. A seguire, crociera notturna tra gli eleganti palazzi storici illuminati a dovere e gli edifici avveniristici di ultima generazione sulle sponde del Danubio. La formula si adatta a tutte le tasche (ed a tutti i palati): dalla deliziosa cena tipica a buffet (elegante, sobria e di qualità) al cocktail con musica di sottofondo e luci soffuse.Indimenticabile (www.ticket.info.hu). Per un tramonto di benessere ed un tuffo nelle abitudini degli ungheresi, le terme di Szechenyi (ingresso a 15 euro circa, più economico nei giorni feriali). Costruite nel 1913 in stile neobarocco offrono 3 piscine esterne con acqua termale dai 22 ai 38 gradi, 15 interne, sauna cromatica e aromatica. E se dimenticate costume e telo, li potrete noleggiare o acquistare. Dopo aver trascorso rilassanti ore a mollo nell’acqua (anche se la temperatura esterna è rigida), potrete docciarvi, asciugarvi e rivestirvi nella privacy di cabine e spogliatoi. Per unire utile a dilettevole, vi consigliamo un giro nel vortice di acqua della piscina sinistra: divertente e salutare.

I nostri consigli su dove mangiare e dormire
In centro tra alberghi di design e storiche pasticcerie tentatrici Budapest offre alberghi e ristoranti di qualità per tutte le tasche. Ecco i nostri suggerimenti. DOVE DORMIRE- Nella via pedonale dei negozi, a due isolati dalla piazza Vorosmarty e dalle 3 linee di metropolitana, il Promenade City Hotel, 3 stelle superior. Non lasciatevi ingannare dall’ingresso lungo e stretto: è dotato di 45 camere nuove con particolari di design e di una deliziosa sala per la colazione all’ultimo piano. Finestre insonorizzanti, internet wi-fi gratuito, reception 24 ore, bagagliaio e cassaforte gratuiti, aria condizionata, parcheggio convenzionato. Eccellente. DOVE MANGIARE- In piazza Listz (storico musicista ungherese a cui è dedicata la splendida accademia musicale che qui vi si affaccia), si susseguono ristoranti e lounge bar per tutti gusti. Sedetevi all’esterno: con stufe a fungo e coperte starete più che caldi. Noi vi consigliamo l’atmosfera anni ’70 di Mensza: ottimo rapporto qualità/prezzo, servizio veloce, meglio prenotare. PASTICCERIE- Meritano un capitolo a parte. A Pest, in piazza Vorosmarty, c’è Gerbaud: volte alte, stucchi, tavolini all’esterno e, soprattutto, sconti del 33% per chi non consuma al tavolo. Dalle torte tipiche ungheresi ed austriache a bonbon e caramelle, dalle coppe di gelato alla caffetteria. Deliziosa. Se la voglia di dolce arriva quando si è a Buda, non rinunciate ad una sosta da Ruszwurm, nel castello reale, la più antica pasticceria ungherese (1827).

Metro, autobus e tram: con un solo biglietto e senza più code
Tanti sconti con la Budapest Card da 48 e 72 ore
Dai trasporti ai musei, dai negozi ai ristoranti: una comodità che consente di risparmiare. La “Budapest Card”, ideata dall’Ufficio del Turismo della capitale, è un elemento imprescindibile. Da 48 o 72 ore di validità (basta compilare e firmare il retro per attivarla), può essere acquistata prima della partenza (online) o in albergo, aeroporto, stazioni di metro, punti informazione e agenzie di viaggio. Il primo beneficio è scorazzare su metropolitana, autobus e tram senza limiti, senza biglietti da acquistare e convalidare. E ancora: ingresso gratuito o con riduzione in 60 musei, visite guidate a metà prezzo, biglietti a prezzo ridotto per programmi culturali e folcloristici, sconti in ristoranti e in bagni termali e per il noleggio di un’auto, assicurazione per il viaggio contro gli incidenti. Tutti gli acquirenti riceveranno gratuitamente anche una mini guida della città a colori di 112 pagine, illustrato con immagini, in inglese, ungherese, tedesco o italiano, con tutti i luoghi convenzionati e 3 carte topografiche con la loro indicazione, per agevolarne il raggiungimento. Ogni carta è valida per un adulto ed un bimbo con meno di 14 anni. Costi: 22 euro circa per quella da 48 ore, 26 euro per quella da 72 ore.


Testi  Maristella Mantuano




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