• Cattedrale de la Almudena_Paolo Giocoso © Madrid Destino
  • Cattedrale_de_la_almudena_Agustín Martínez © Madrid Destino
  • Edificio Metrópolis_GranVía_Autor_Álvaro López © Madrid Destino
  • Gran Vía_Autor_Paolo Giocoso © Madrid Destino
  • La Guernica di Picasso al Museo Nazionale Reina Sofía_Autor_César Lucas Abreu © Madrid Destino
  • Mercato di San Miguel _Jose Barea © Madrid Destino
  • Museo Nazionale del Prado_Paolo Giocoso © Madrid Destino
  • Museo Nazionale Reina Sofía_Autor_César Lucas Abreu © Madrid Destino
  • Museo Thyssen-Bornemisza_Autor_César Lucas Abreu © Madrid Destino
  • Palacio de Cristal_Autor_Álvaro López © Madrid Destino
  • Palacio de Cristal_Parco_del_retiro_Autor_Jose Barea © Madrid Destino
  • Palazzo Reale @ Victor Liotine
  • Palazzo Reale @ Victor Liotine
  • Parco del Retiro @ Victor Liotine
  • Parco del Retiro_Autor_César Lucas Abreu © Madrid Destino
  • Parco del Retiro_Autor_Paolo Giocoso © Madrid Destino
  • Piazza Mayor_Autor_Paolo Giocoso © Madrid Destino
  • Piazza Santa Ana_Autor_Álvaro López © Madrid Destino
  • Plaza Mayor @ Victor Liotine
  • Plaza Mayor_Autor_Paolo Giocoso © Madrid Destino
  • Quartiere Chueca_Autor_Biniam Ghezai © Madrid Destino
  • Quartiere Chueca_Autor_Hiberus © Madrid Destino
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Madrid: elegante come Parigi ma con un’anima più latina

Elegante come Parigi, ma con un’anima latina. Se avesse anche il mare sarebbe perfetta. Madrid è una di quelle città da vivere, non da visitare. Ogni via racchiude palazzi, botteghe, archi e scorci che vale la pena scoprire con calma. Se però il tempo a vostra disposizione è quello di un weekend, non lasciatevi scoraggiare: nel peggiore dei casi, girarla in lungo ed in largo vi farà venire voglia di tornarci. Cominciamo col dire che, a qualsiasi ora si arrivi a Madrid, ci si imbatte in una città sempre viva. Specie nei quartieri più centrali, i locali restano aperti fino a tardi. Le linee della metropolitana raggiungono praticamente tutti i punti della città e sono ben connesse con le fermate degli autobus.

A poca distanza dal “km 0”, punto centrale della Spagna che comportò la scelta di Madrid come capitale, il quartiere de la Chueca ospita locali pieni di clienti (turisti e non) di qualsiasi età, provenienza e gusti sessuali. E’ una città “gay friendly”, non c’è quindi da stupirsi se persone dello stesso sesso esprimono i propri sentimenti più liberamente che in Italia.

Altra zona cruciale per la movida notturna, certamente Malasaña, perfetta sia per cominiciare la serata (la cosiddetta “previa”), sia per viverla al 100% in locali dove ascoltare musica rock, indie, elettronica o pop.

Per una serata a base di tapas, il quartiere de las Letras: intorno alla splendida plaza Santa Ana, magistralmente illuminata di notte, decine di locali. A molti sembrerà di esserci già stati: il regista Almodovàr vi girò il film “Tacchi a spillo”. Nonostante abbia perso il fascino di un tempo, vale la pena dare un’occhiata alla Cerveceria Alemana, di cui Hemingway era cliente abituale. Non fu l’unico scrittore ad amare questo “barrio”: vissero qui anche Cervantes e Lope de Vega. Poco fuori dalla piazza, splendidi edifici con facciate di azulejos (ceramiche) dipinti.

Una menzione speciale va dedicato a Ponzano, la strada della gastronomia più trendy del momento. Nel cuore del quartiere Chamberí (fermata Metro L7 Alonso Cano e Ríos Rosas L1), è frequentata ad ogni ora del giorno e della notte da estimatori che amano chiamarsi “ponzaners”, come fossero i componenti di un club esclusivo.

Per una passeggiata all’aria aperta, il gigantesco parco del Buen Retiro dov’è possibile ammirare il barocco monumento di Alfonso XII affacciato sul lago (da solcare con barchette a noleggio), il palazzo di cristallo (che ospita esposizioni di arte contemporanea) e la contestata statua dell’Angelo Caduto (Lucifero, mai fino a quel momento destinatario di un’opera inserita in un contesto conviviale come un parco). Tra le tante bellissime piazze vi consigliamo plaza Mayor. Meglio visitarla di domenica mattina, quando i portici circostanti pullulano di antiquari e collezionisti di francobolli e monete. Al centro, invece, artisti di strada e caricaturisti. E pensare che i palazzi storici che vi si affacciano ospitano case private.

Per gli amanti dei mercati, proprio di fronte a plaza Mayor, quello di San Miguel, all’interno di una splendida struttura in vetro e ferro battuto: dalle ostriche agli spiedini, dai dolci alle tapas. Affollatissimo ed enorme anche il domenicale Rastro (fermata della metro La Latina): un tempo solo mercato delle pulci, oggi è un contenitore di merce di ogni genere (accessori, abbigliamento, ceramiche, souvenir, etc). Salendo, fate caso alla quantità di negozi specializzati in montagna sul marciapiede destro: in uno di questi gli abiti vengono esposti in una cella frigorifera trasparente con tanto di neve ed i clienti si possono cimentare in scalate di pareti rocciose.

Una menzione a parte meritano i musei. Armatevi di pazienza: le file sono estenuanti, ma ne vale la pena. I tre imperdibili sono Prado, Reina Sofia e Thyssen-Bonemisza. Racchiudono il meglio della pittura spagnola (e non solo) di tutti i tempi. Il primo è chiuso il lunedì e gratuito la domenica, il secondo chiuso il martedì e gratuito sabato pomeriggio e domenica mattina. Il terzo è chiuso il lunedì ma è sempre a pagamento. Entrano ovunque gratis i minori di 18, i maggiori di 65 ed i pensionati. Se avete solo un weekend, scegliete di visitarne al massimo due. Per fortuna sono a poca distanza l’uno dall’altro.

Mastodontico anche il Palazzo Reale, chiuso solo nei giorni di ricevimento ufficiale. Lo si potrà visitare liberamente e con guida o audio. Aperto tutti i giorni ma con orari differenti a seconda delle stagioni. Dinanzi all’ingresso un’enorme piazza verde, ad ovest due piacevoli parchi dove i madrileni portano bimbi e cani e dove corrono e vanno in bici: Campo del Moro e Casa de Campo.

Da non perdere Palazzo Liria, imponente edificio neo-classico costruito nel XVIII secolo e rinnovato nel XXesimo, considerato il fratello piccolo del Palazzo Reale. E’ innanzitutto la residenza a Madrid dei Duchi di Alba. Ospita una vasta collezione di arte europea, comprese opere di artisti famosi come El Greco e Goya. Da settembre 2019, anche se la collezione è di proprietà privata, si può prenotare una visita guidata in gruppi di massimo 20 persone, della durata di circa un’ora. Si comincia dalle stanze dislocate del primo e del piano terra, inclusa la libreria che contiene circa 18mila volumi antichi, tra i quali una rara collezione di lettere di Cristoforo Colombo e un’edizione de “El Quijote” del 1605.

Alle amanti della moda, consigliamo l’elegante quartiere Salamanca: grandi marche internazionali e palazzi residenziali lussuosi si susseguono in strade ricche di verde e signore imbellettate. Una zona che conosce bene la Regina Letizia Ortiz, sempre elegantissima, che il 22 maggio 2004, sotto un memorabile acquazzone, nella cattedrale di Nuestra Señora de la Almudena, ha sposato Felipe VI di Spagna, diventato poi Re nel 2014 su abdicazione del padre. Perché anche la monarchia in Spagna è glamour e lungimirante.

More information: www.esmadrid.com

DOVE DORMIRE - La comodità di avere la fermata della metropolitana a 100 metri e plaza de España a 200 metri. Il nostro consiglio è l’hostal Santillan (www.hostalsantillan.com), ottima struttura a buon prezzo sulla famosa Gran Vìa, gestita dalla stessa famiglia nelle passate quattro generazioni. Lo stupore comincia varcando il portone. Il palazzo che ospita l’hostal, decorato con soffitti dipinti, pavimento a mosaico ed ascensore in ferro battuto, risale agli anni Trenta del secolo scorso ed è un bene architettonico sotto la tutela del Comune. Parquet chiaro, sanitari sospesi, monitor lcd e quadri moderni.. Altre due strutture interessanti in alternativa: Hotel Moderno a Puerta del Sol (Calle Arenal 2) e Hostal Gonzalo (calle Cervantes).

DOVE MANGIARE - Per gustare ottime tapas e respirare l’atmosfera madrilena, “Stop Madrid” (calle Hortaleza 11, fermata della metro Gran Via). Ottimo jamon serrano o iberico (prosciutti affumicati tagliati più doppi del nostro) annaffiato con vermut alla spina. I posti a sedere sono pochissimi e alzando gli occhi, dai mattoncini bianchi lucidi, vi renderete conto che si tratta di una macelleria anni ’20.


Testi  Maristella Mantuano




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