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Porto Rotondo, lussuosa porta d’ingresso alla vicina e luccicante Costa Smeralda

Porto Rotondo è considerata la lussuosa porta di ingresso della Costa Smeralda (che ufficialmente comincia, però, a Portisco). Sulla punta estrema a Nord Est della Sardegna, il concetto di bellezza è talmente diffuso che capita spesso di cogliere nelle tante località disseminate sul mare cristallino, dettagli e particolarità che le rendono uniche pur nella uniformità di stile architettonico e di paesaggio. I 500 ettari di estensione del territorio di Porto Rotondo ospitano centinaia di strutture ricettive (residence, alberghi, appartamenti, etc) capaci di accogliere in estate oltre 20mila turisti provenienti da tutto il mondo.

Comodissimo lo scalo aeroportuale di Olbia, ad appena 20 minuti di strada. Ci atterrano voli da tutta Europa. Tra le compagnie che meglio lo servono c’è la spagnola Volotea (www.volotea.com) che nell’estate 2023 lo collega con quattordici città italiane, dieci francesi, quattro spagnole ed una greca, rendendo la Costa Smeralda raggiungibile in poco tempo ed a prezzi accessibili da gran parte del sud e centro Europa.

Famosa per il suo Yatch Club (www.ycpr.it) fondato nel 1985 da un gruppo di appassionati del mare, tra cui alcuni famosi imprenditori illuminati, Porto Rotondo nasce negli anni Sessanta grazie all’intuizione dei veneziani Luigi e Nicolò Donà delle Rose, che qui combinarono un luogo di vacanze da sogno ad un centro di arte e cultura, oltre che un esempio di urbanistica sobria ed elegante, coerente con il paesaggio e con le sue materie prime tipiche, divenuto culla negli anni del jet set internazionale. I suoi 800 posti barca registrano spesso il sold out ed ospitano lussuosi yatch, tra i quali è piacevole passeggiare, con alta probabilità di riconoscere personalità del mondo della politica, dello sport, della musica, dell’industria, etc.

L’origine veneziana dei fondatori si ritrova chiaramente anche nell’urbanistica di questo centro, animato da circa mille residenti perfino in inverno. La piazza principale si chiama San Marco (in onore al Santo Patrono di Venezia alla quale si ispira), un’altra più raccolta e circondata da negozi e bar, Piazza Casbah. Il centro affacciato sulla Marina è un tripudio di ponticelli in legno e canali navigabili, sui quali si riflettono aiuole di buganvillee e terrazzi fioriti, ma anche negozi e ristoranti, che animano l’atmosfera sia di giorno, che di notte.

Delimitata dal Golfo di Cugnana e da quello di Marinella, Porto Rotondo ed i suoi dintorni sono il classico esempio di come essere luogo prescelto da artisti ed intellettuali comporti un impreziosirsi culturale permanente. Basti pensare alle gallerie d’arte, alle esposizioni, alle opere disseminate in tutto il paese. Come la suggestiva Catena Alimentare realizzata dall’artista bretone Emmanuel Chapalain in via del Molo. Il mosaico rappresenta un enorme capodoglio di pietra e acciaio, seguito da branchi di pesci e totani realizzati con materiali tipici della Sardegna, come il granito, il basalto, il porfido rosso e il marmo di Orosei. I loro occhi, illuminandosi di notte, contribuiscono ad un effetto assai suggestivo che richiama l’attenzione di grandi e piccini.

Particolarmente emblematica, la Chiesa di San Lorenzo, al centro della Piazzetta San Marco, progettata e costruita dagli artisti Andrea Cascella e Mario Ceroli, con il coordinamento dell’architetto Gianfranco Fini nel 1971. Trentacinque scalini conducono alla croce megalitica in granito locale all’ingresso. Sulla facciata, adornata dal rosone con raggi in vetro di Murano e da una vetrata luminosa di accesso, campeggia la dedica al Santo: DIVO LAURENTIO DICATUM. L’interno è teatrale, infonde un senso di pace ed equilibrio, dopo un’iniziale sensazione di caos. La volta in legno, a forma di carena di nave rovesciata, è popolata da centinaia di sagome in pino russo, realizzate dall’allora trentenne Ceroli, in un tributo dallo stile unico ai grandi pittori del passato, ma anche ai protagonisti di Porto Rotondo, i cui lineamenti si riconoscono nei volti delle figure dell’Ultima Cena. A cominciare dai Donà, di cui è rappresentato l’intero albero genealogico. Le pareti sembrano mosse da un moto ondoso, sul pavimento si stagliano cinque cerchi concentrici che confluiscono verso l’altare in granito di Cascella, e di fronte si innalza la spirale della scala di Giacobbe, collegamento tra cielo e terra. Tutto come nel vortice dei cormorani quando si tuffano in mare.

Facile visitare ogni giorno una spiaggia diversa a Porto Rotondo, grazie alla navetta che fa da spola con i principali hotel e residence. Una delle nostre preferite, è l’intima spiaggia della Rudargia, lunga appena 100 mt e larga circa 14 mt, con uno spazio attrezzato, uno libero ed un piccolo molo di attracco per barche di piccole dimensioni. Tra le cale più famose, spiaggia Ira (in onore di Ira von Fürstenberg), la dirimpettaia Contro IraPunta Volpe (di fronte alle isole Mortorio e Soffi) e la spiaggia dei Sassi con i suoi piccoli sassolini grigio perla. All’inizio del porto, c’è la famosa spiaggia di Punta Lepre. Particolarmente incontaminata e ricca di vegetazione, è spiaggia Marinella. Ricca di scogli, invece, Punta degli Asfodeli. Spesso ventosa, la spiaggia dedicata alla cantante britannica Shirley Bassey. Assai ricca di pesci, ma anche di posidonia, la spiaggia delle Alghe. Perfette per passeggiare tra le piccole insenature di sabbia anche spiaggia Hruska e Punta della Cugnana.

Porto Rotondo può essere anche il punto di partenza per andare alla scoperta dei dintorni e dell’arcipelago de La Maddalena. Noi ci siamo immersi nella natura di questa splendida parte di Sardegna in bici e in barca.

Porto Rotondo può essere anche il punto di partenza per andare alla scoperta dei dintorni e dell’arcipelago de La Maddalena. Noi ci siamo immersi nella natura di questa splendida parte di Sardegna in bici e in barca.

Da Punta Nuraghe e Contro Ira, potrete imbarcarvi in una delle tante escursioni via mare (noi abbiamo scelto www.babitours.com) che vi porteranno alla scoperta degli scorci più belli della Costa Smeralda: Liscia RujaCapriccioliRomazzinoPorto Cervo.

L’itinerario è quasi sempre lo stesso: attraccherete sull’Isola di Budelli per un bagno sulla Spiaggia del Cavaliere, ampia insenatura di sabbia bianchissima e acqua cristallina, non lontano dalla nota spiaggia rosa, interdetta ai turisti. Approfondirete la dibattuta etimologia del nome dell’isola di Mortorio, scoprirete che la spiaggia Rena Bianca è una delle prime e più a Sud della Costa Smeralda, e che la spiaggia del Principe fu ribattezzata così perché la preferita dal principe Aga Khan. Altra sosta a Cala Corsara sull’Isola di Spargi, un’insenatura circondata da brulle colline che si affacciano in un mare dai colori cangianti, gli stessi che convinsero la principessa Soraya di Persia a costruirvi una residenza estiva. Le autorità locali glielo impedirono (motivo in più per essere chiamata la “principessa triste”).

La maggior parte delle escursioni in barca, include anche una sosta all’isola che da il nome all’intero arcipelago: La Maddalena. L’ora ideale è al tramonto, quando la temperatura si rinfresca ed il cielo si tinge di rosso fuoco. E’ piacevole passeggiare con granita o gelato nel Settecentesco centro pedonale o perdersi tra le botteghe di artigianato o le botteghe storiche. Tra queste, vi suggeriamo Miro (via Italia 10), dove apprezzare i sapori autentici dell’isola. Fondato nel 1891 e gestito da cinque generazioni dalla stessa famiglia isolana, offre cento etichette di vino, prosciutti crudi affettati con maestria, bottarga, oli, marmellate e sottaceti: c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Se preferite pedalare (con l’aiuto di comode e-bike potrete calibrare l’assistenza nella pedalata in base a pendenze ed allenamento), vi addentrerete in sentieri profumati di mirto, ammirerete il golfo di Portisco dall’alto delle colline circostanti, visiterete assolate chiesette intonacate di bianco. Non solo bici. Nei tour (noi abbiamo provato quello di www.memabiketours.com) ce n’è per tutti i gusti: dallo yoga alle degustazioni di prodotti tipici, dal parco archeologico a quello adrenalinico, da massaggi ayurveda all’enologia. Un modo salutare e green per conoscere la Sardegna da un punto di vista (anche esperienziale) completamente diverso.


DOVE DORMIRE

Per andare sul sicuro, scegliete lo storico Residence Bouganville (www.stevasas.com). Immerso nel verde, tra aiuole fiorite, muretti a secco e sentieri in pietra, con una splendida vista, è costituito da una serie di edifici dall’architettura tipica, che ospitano monolocali, bilocali e trilocali. Tanti i servizi a portata di mano: piscina, supermercato, bar, edicola, ufficio postale, ambulatorio medico, banca e parco giochi. Il servizio navetta gratuito per le 5 spiagge di Porto Rotondo ha una fermata proprio all’ingresso e consente di cambiare panorama ogni giorno anche ai turisti senz’auto. La Marina di Porto Rotondo e le piazzette della movida sono a 5 minuti di passeggiata. Un indirizzo davvero strategico.

Per un soggiorno in pieno centro, invece, vi suggeriamo Domus Corallia (www.domuscorallia.com). Cinque stanze doppie (due con possibilità di diventare triple) decorate ed allestite con gusto e pezzi del migliore artigianato. Tutto è studiato nei minimi dettagli: travi in legno, maioliche dipinte a mano, biancheria di qualità, tessuti e tappeti sardi e colazione in camera servita in porcellane attraversate dalle forme sinuose dei coralli che danno il nome al posto. Una dimora di grande stile, per gli amanti del bello e della riservatezza, in posizione centrale, a pochi passi dal parcheggio di Piazza Quadrata.


Testi  Maristella Mantuano

Foto  V. Liotine




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