Chiesa di San Pietro
Chiesa di San Pietro in Bevagna
Foce fiume Chidro
Manduria_Chiesa Matrice, particolare_ph Carlos Solito
Manduria_Chiesa Matrice, particolare_ph Carlos Solito
Manduria_Fonte Pliniano_ph Carlos Solito
Manduria_Primitivo, vigneto_ph Lorenzo Scaraggi
Manduria_Primitivo, vigneto_ph Lorenzo Scaraggi
Manduria_Primitivo, vigneto_ph Lorenzo Scaraggi
Manduria_Salina de Monaci_ph Leonardo D'Angelo
Manduria_Salina de Monaci_ph Leonardo D'Angelo
Manduria_Salina de Monaci_ph Leonardo D'Angelo
Manduria_Torre Borraco_ph Acidi Colori
Manduria_Torre Colimena_ph AcidiColori
Pineta di San Pietro
Salina dei Monaci
Salina dei Monaci
Salina dei Monaci
San Pietro in Bevagna_Foce Fiume Chidro-ph Vittorio Giannella
Spiaggia di San Pietro
Torre Colimena
Torre Colimena
Area sosta camper Brezza di Mare
Area sosta camper Brezza di Mare
Area sosta camper Brezza di Mare
Area sosta camper Brezza di Mare
Area sosta camper Brezza di Mare
B&B A casa noscia
B&B A casa noscia
B&B A casa noscia
B&B A casa noscia
B&B A casa noscia
B&B A casa noscia
B&B A casa noscia
B&B A casa noscia
Ristorante Pagoda
Ristorante Pagoda
Ristorante Pagoda
Ristorante Pagoda
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39Un brindisi al primitivo di Manduria e alla sua marina dall’acqua cristallina
Quando diciamo Manduria, cittadina del Salento tarantino, la nostra mente ci porta dritto all’omonimo vino primitivo DOC. Rosso, corposo e vellutato, ha origini antiche, la cui fama ha ormai varcato da tempo i confini nazionali. I lunghi filari del pregiato vitigno nelle campagne intorno alla città, rendono bene l’idea dell’ancora fiorente produzione, alla quale molte cantine hanno affiancato degustazioni e musei ricchi di storia vitivinicola.
Ideale per piatti strutturati della tradizione mediterranea, leggero all’olfatto e dal sapore pieno ed armonico, ha un colore che tende al violaceo ed all'arancione con l'invecchiamento. Diventa, invece, porpora intenso e dal profumo persistente, fruttato, speziato, nella versione dolce.
Questo famoso vino pugliese omaggia la città intorno alla quale maggiormente si produce. Manduria, appunto. Conosciuta come “città dei Messapi”, è famosa anche per l’enorme Parco Archeologico (racchiude oltre 2500 tombe dal VI al II secolo a.C in 150mila mq) delimitato da possenti duplici mura megalitiche. Uno dei siti archeologici più grandi e importanti d’Italia.
Simbolo della città, rappresentato anche nello stemma cittadino, è il Fonte Pliniano, citato da Plinio il Vecchio nel suo “Historia naturalis”. Questa grotta aperta dall’alto con al centro un pozzo di acqua perenne da cui spunta un mandorlo, incanta tuttora i visitatori per il gioco di luci e riflessi e per il costante livello dell’acqua .
Manduria racchiude anche tesori di altre epoche, le cui testimonianze costellano le strade di basoli neri di pietra lavica, a cominciare dal Castello fino al dedalo di viuzze del Ghetto degli ebrei dinanzi al grande rosone della Chiesa Matrice di epoca romanica.
Il castello, edificato sui ruderi di uno medievale, è l’unico esempio di architettura civile barocca a Manduria, ed è caratterizzato da un grande portale d'accesso che ancora conserva l'antica porta lignea e da un sontuoso balcone, sostenuto da possenti mensoloni ed arricchito da una pregiata balaustra in ferro battuto. Nella tradizione popolare, il palazzo è detto “delle 99 stanze”: si narra infatti che per volontà del Sovrano fosse vietato, per gli edifici feudali, averne di più.
L’importanza storica di Manduria è testimoniata anche dalla famosa Giudecca, dove una discreta comunità ebraica risedette fino all’espulsione dal regno di Napoli nel 1540. Trasformata in Ghetto (cioè delimitato da mura e chiuso di notte), era dotata anche di una sinagoga, poi diventata abitazione privata.
Proprio di fronte all’arco che introduceva al quartiere ebraico, c’è la Chiesa Matrice, intitolata –come mostra l’altorilievo della facciata- alla Santissima Trinità, nonostante il Santo Patrono sia San Gregorio Magno (omaggiato con una statua napoletana in cartapesta del 1786).
Info: www.viaggiareinpuglia.it
SOGGIORNO E GASTRONOMIA
In estate, meglio scegliere per il soggiorno la marina di Manduria, che, guarda caso, è anche uno dei tratti di costa con il mare più limpido di Puglia. Per questo vi consigliamo San Pietro in Bevagna, località che vive solo d’estate e che di strepitoso ha proprio la natura. Dune coperte di macchia mediterranea celano all’occhio di chi costeggia la spiaggia un mare dai colori che vanno dal celeste al turchese, spesso così calmo da sembrare una piscina.
Per vivere una vacanza immersi nella natura ( a 20 passi dalla sabbia) o anche solo per rinfrescarvi con un aperitivo al fresco dell’elegante pergolato di legno e tufo, circondato da prato inglese, vi consigliamo l’area sosta camper Brezza di Mare. Potrete trattenervi ai tavolini guardando una partita al maxi schermo e, se viaggiate in camper, usufruire di una struttura efficiente, con servizi puliti e nuovi, e con accesso all’acqua in ogni piazzola.
Altra bella struttura è il b&b A Casa Noscia, ricavato in un’antica casa di campagna restaurata di recente, a meno di 2 km dal mare. Stanze profumate, climatizzate e con accesso indipendente, servizi con cementine e lavabi in pietra, una grande pineta dove fare colazione, area giochi per i bimbi, parcheggio interno e transfer per il paese e per il mare. Info: Via della Marina, 81, Manduria - 345 081 6178.
Per la cena, un buon indirizzo è il ristorante Pagoda, dove poter assaggiare saporite pizze (impasto con 24 ore di lievitazione), ma anche squisite trofiette “al Dio Nettuno” (pasta fresca di Manduria che unisce i sapori del mare, fiammeggiati al vino bianco e arricchiti da pomodorini salentini) ed un fritto di calamari “top select” croccante e leggero al punto giusto. Servizio attento e professionale. Info: Via Borraco 253, San Pietro In Bevagna - 345 081 6178.
LA SALINA DEI MONACI
Lungo la litoranea tra Specchiarica e Torre Colimena (quest’ultima fa parte del sistema difensivo di torri costiere volute dall'imperatore Carlo V, dopo l'invasione di Otranto da parte dei Turchi nel 1480), c’è la Salina dei Monaci, una delle più suggestive del Salento. Ampia, bagnata da un mare cristallino e delimitata da dune sabbiose, la spiaggia permette di godere di tranquillità anche nei periodi più frequentati da turisti. L’acqua marina, depositatasi in una depressione naturale oltre le dune durante le mareggiate, ha creato una salina naturale che i monaci benedettini (da qui il nome) a partire dall’anno mille, hanno trasformato in una fabbrica di sale. Popolata da numerose specie di uccelli (tra cui i bellissimi fenicotteri rosa, ma anche gru, cigni, germani reali, oche, aironi, avvoltoi, martin pescatore, picchio, etc) è un luogo ideale per praticare birdwatching. Tra i sentieri profumati di ginestra, lentisco, mirto e cisto, si possono anche incontrare rospi, tartarughe, conigli, vipere e bisce. A 5 km di distanza, non lontano dal centro di San Pietro, dalla sua omonima chiesetta e dalla pineta, un altro spettacolo della natura: la foce del Fiume Chidro, che con la sua acqua ghiacciata e limpida, si getta in un tratto di mare dalle sfumature turchesi.
Due luoghi che non ti aspetti.
Testi Maristella Mantuano
Foto V. Liotine
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