• Albergo Centrale_Victor Liotine
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  • Ciaspolata a Forni di Sopra_Victor Liotine
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  • La Suita_Victor Liotine
  • Le case del centro storico di Forni di Sopra_Victor Liotine
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  • Sulle piste di Forni di Sopra_Victor Liotine
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Dolomiti friulane: perla di montagna a gestione familiare

Le Dolomiti Friulane sono un gioiello fuori dai circuiti modaioli e vip. Qui è ancora tutto autenticamente vero, la natura la fa da padrona e la gestione di gran parte delle attività è familiare. Questo Parco Naturale compreso tra le province di Pordenone ed Udine, si estende su quasi 37mila ettari, includendo anche valli pittoresche, da vivere e scoprire sia innevate che fiorite: la Valcellina, l’Alta Valle del Tagliamento e la Val Tramontina.

Tra i piccoli comuni montanari delle Dolomiti Friulane, noi abbiamo scelto di soggiornare a Forni di Sopra (900 mt. s.l.m. in provincia di Udine). Senza i luccichii della vicina Cortina, Forni è una località vocata al turismo dinamico e visitata da turisti italiani e stranieri (sloveni in primis, essendo il comune udinese più occidentale) alla ricerca di sport e natura. Per questo vi suggeriamo di viverla quanto più intensamente possibile, sia che ai vostri piedi ci siano sci che ciaspole, sia che in testa abbiate il caschetto da biker che l’asciugamano da centro benessere.

Cominciamo a scoprire Forni a bordo di una delle e-bike noleggiate alla EcoMotion di Tarcento: guide esperte ed appassionate vi condurranno alla scoperta delle meraviglie naturali dell’anello di fondo valle o alle malghe. Tra fitti boschi ed antichi stavoli, attraverserete silenziosi sentieri, guaderete il fiume Tagliamento ed i suoi ruscelli. Con queste MTB a pedalata assistita potrete salire fino in cima alle Dolomiti Friulane senza inquinare e soprattutto divertendovi. Le aspre rocce e la cascata della Val Rovadia, i cervi ed i camosci intorno alla Casera Chiampiuz, la Malga Tragonia e la Forcella Risumiela, il Rifugio Giaf ai piedi delle grandi pareti dei Monfalconi ed il Cridola (Patrimonio dell'Umanità Unesco): con l’energia triplicata dalle e-bikes anche l’alta quota è a portata di pedalata.

Per il trekking affidatevi alle guide naturalistiche del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. In questo paradiso selvaggio, disabitato per km come pochi, concedetevi d’inverno una ciaspolata al tramonto, quando il calar della luce rende il paesaggio ancora più suggestivo. Le guide vi racconteranno la storia di vecchi ruderi in pietra, le principali tradizioni locali, le caratteristiche di terreno, flora e fauna. I gruppi più silenziosi potranno addirittura avere la fortuna di incontrare animali di montagna solitamente schivi.

Per gli amanti dello sci, il complesso del Varmost include svariate piste servite da 3 seggiovie tra i 900 e i 2065 metri della cima del M. Crusicalas. Piste semplici ed a bassa quota (800-1.100 metri) nell’altra sponda dedicata allo sci: il Davost. Il Fantasy Snow Park (parco giochi per bambini) ed un campo scuola lo rendono davvero il paradiso dei più piccoli. Sarà per questo che tante sono le famiglie e le scolaresche che soggiornano all’Hotel Davost, direttamente sulle piste e proprio di fronte al Centro Sportivo, dove concedersi un percorso tra sala Kneipp, sauna finlandese e ad infrarossi, bagno turco e doccia per cromoterapia. Se lo sport non è mai abbastanza: palestra per basket, volley, tennis, calcetto indoor, arrampicata sportiva, sala danza e arti marziali, sala pesi, piscina coperta semiolimpionica, scivolo ludico di 45 mt, campo polifunzionale esterno, 2 campi da tennis in erba sintetica, 2 da bocce e 2 da calcio.

In alternativa a tanto sport (o, perché no, anche in aggiunta) una visita al centro storico con Timilin (al secolo Alfio Anziutti, memoria storica locale, scrittore e consigliere del CAI) vi aiuterà a conoscere ed a comprendere architetture e tradizioni che si sono tramandate fino ai giorni nostri. Ad un buon osservatore, per esempio, non sfuggono le grate di legno ai balconi degli ultimi piani: servivano a difendere il mais che veniva lì messo ad essiccare. Utensili, documenti, abiti e memorabilia di vario genere sopravvissuti ai tanti incendi che hanno ripetutamente devastato Forni (colpa quasi sempre del fuoco nelle stalle) sono minuziosamente stati raccolti nel Museo Rurale (realizzato all’interno della vecchia Latteria di Vico) e nel Museo della Tessitura (separati da una splendida passeggiata sulla riva del Tagliamento). Un lavoro durato due anni, che ben rappresenta la caparbia durezza del vivere quotidiano di una comunità di montagna. Luoghi dove i muri sono impregnati di identità fornese.

Proprio sopra il Museo della Tessitura, la suggestiva chiesetta di San Floriano, protettore dagli incendi. Monumento nazionale dal 1905 e risalente al XV secolo, la chiesetta sembra una capanna in muratura. Ciò che la rende preziosa è certamente la splendida pala del pittore Andrea Bellunello (1430-1494), firmata e datata 1480, e dedicata al Santo, vestito come un elegante cavaliere, mentre sorregge un castello in fiamme. Un gioiello dell’arte friulana.

Ci congediamo da questo viaggio friulano come si usa a Forni: mandi-mandi (dal latino “manu dei” che letteralmente significa: “Dio ti accompagni per mano”). Un augurio migliore non c’è.

Per informazioni: www.turismofvg.it

BONTA’ E SOGGIORNO

Forni è una perla anche dell’enogastromia friulana. Provatela nel ristorante dell’Albergo Centrale, affacciato sulla pittoresca piazzetta del centro storico proprio accanto alla fontana più vecchia del paese (1896). L’arredamento in legno degli spazi comuni, il piccolo centro benessere ed i balconi vista monti delle quindici stanze lo rendono una bomboniera. Assaggiate le saporite crespelle alle verdure, lo squisito uovo sul letto di verdure accompagnato da polpettine di funghi in un cesto di pane e la bavarese con crema di yoghurt e frutti di bosco (si scioglie in bocca). Il tutto innaffiato da un Sauvignon Norina Pez.

Buona anche la cucina dell’hotel La Stube, chiamato così per la stufa di ceramica bianca al centro del ristorante. Vi consigliamo di assaggiare il fagottino brisèe ripieno di capponata di verdure con salsa al basilico, i cjarsons con ricotta affumicata e burro fuso ed i canederli agli spinaci con formaggio. Una vera prelibatezza, i cioccolatini preparati “al contrario”: prima il ripieno e poi l’involucro. Una volta in quota, invece, un pranzo sulla terrazza vista boschi e cime (o addirittura un pernottamento) presso La Suita. In questa graziosa struttura in legno raggiungibile in seggiovia, potrete assaggiare uno squisito panino con formaggio fuso, funghi o peperoni. Un posto dall’atmosfera amichevole e rilassata. Ideale anche solo per un break rigenerante.

Una volta tornati a valle, dopo una bella sciata, bagnate le labbra secche per freddo, vento e sole con la schiuma dell’ottima birra artigianale Foglie d’erba (www.birrificiofogliederba.it). Ce n‘è per tutti i gusti: cioccolato e vaniglia, sei luppoli ed acqua di montagna, passata in botte di whisky, lamponi e ciliegie.


Testi  Maristella Mantuano




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