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Katakolon e Olympia: non solo Storia millenaria, anche bel mare e buona cucina mediterranea

Un piccolo villaggio di pescatori tipicamente greco a poca distanza dal sito archeologico dove si svolsero i primi Giochi Olimpici. Questo sono Katakolon ed Olympia, visitate ogni giorno da migliaia di turisti (crocieristi prevalentemente) che offrono ottimi spunti per una visita all’insegna della storia, ma anche dello shopping, del buon cibo e di un tuffo in acque cristalline.

La prima si sviluppa lungo il porticciolo: a pochi metri dal mare si susseguono locande e ristorantini tipici, sulla via parallela negozietti di souvenir ed artigianato. Sembra, ma non è, una delle tante isolette greche disseminate nel Mediterraneo: siamo sulla terra ferma, nel sud ovest della Grecia, nel Peloponneso, per la precisione. Visitate la piccola chiesa ortodossa di Agios Nikolas, Santo protettore della città, e fate un giro nel Museum of Ancient Greek Technology, dedicato all’antica tecnologia greca (ingresso 2€), prima di puntare verso il mare. Vi basterà noleggiare uno scooter o prendere un taxi per allontanarvi di un paio di km dal molo dove attraccano le navi da crociera e raggiungere spiagge paradisiache (niente a che vedere con quelle molto più ordinarie, nei dintorni del porto). Una delle nostre preferite è certamente quella nella baia di S. Andreas, circondata da una fitta macchia mediterranea. Una spiaggetta dal mare cristallino, che si fa perdonare anche il difficile accesso a causa di sassi e scogli, ma che si riempie di bagnanti fin dalle prime ore della mattina. A mezz’ora di strada dal porto c’è la spiaggia sabbiosa di Kourouta, in parte attrezzata (potrete fittare lettini ed ombrelloni), in parte libera. Qualche baretto trendy richiama la frequentazione dei più giovani ed i camping vicini la rendono una location ambita dai camperisti.

Di ritorno dal mare, anche le due vie del porticciolo di Katakolon meritano una passeggiata. Se volete fermarvi per una moussaka o un gyros (piatti arcinoti della cucina greca lontanamente simili alle nostre lasagne e piadine), per un pezzo di feta all’aceto balsamico (formaggio fresco dal sapore acidulo) o per un bicchiere di ouzo, il tradizionale liquore all’anice greco, avrete solo l’imbarazzo della scelta. I sapori mediterranei ricordano quelli della cucina meridionale italiana: il sole e la temperatura, oltre alle latitudini non sono molto diverse.

Se siete a Katakolon è praticamente d’obbligo visitare la culla dei Giochi Olimpici: il sito archeologico Olympia, dal 1988 Patrimonio dell’Uminità dell’Unesco. Per arrivarci potrete contrattare il costo di andata e ritorno con un taxista locale (considerate almeno un’ottantina di euro), noleggiare al momento un’auto o un mini van (costo giornaliero tra i 40 e gli 80 euro, necessaria la carta di credito a garanzia) oppure prendere un bus diretto (biglietto a 10 euro) o un treno (che però passa di rado e impiega 40 minuti). A questo bisognerà aggiungere il costo dei biglietto per gli scavi e per il museo. Visitate prima il museo e poi gli scavi (onde evitare di imbattersi sudati ed accaldati in un ambiente con aria super condizionata), possibilmente accompagnati da una guida. I cartelli esplicativi in inglese sono spesso accerchiati e non rendono parimenti interessante la visita.

Il museo, come dicevamo, conserva capolavori unici (non è un caso sia stato il primo ad essere costruito fuori dalla Capitale) come l’Hermes con Dioniso di Prassitele, i frontoni del tempio di Zeus, la Vittoria di Paionios e la coppa che apparteneva a Fidia, oltre a detenere il primato mondiale per la collezione di bronzi antichi.

Raggiungibili con una piacevole passeggiata a piedi, prevalentemente all’ombra della pineta, le rovine dell'antica Olimpia, adagiate in una pianura ai piedi della collina di Kronos, sulle rive del fiume Cladeo che separa la città nuova dal sito archeologico per poi unirsi al fiume Alfeo. Un tempo la città era composta, oltre che da case e botteghe, anche da edifici destinati agli atleti olimpici, inizialmente impegnati solo nella corsa allo stadio. Le altre discipline (salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco, pancrazio, corse dei carri), infatti, si aggiunsero nel tempo, ad Olympia come nelle altre località dei giochi panellenici (Delfi, Corinto e Nemea). Ai vincitori, oltre al ramoscello di ulivo o alla corona di alloro, la gloria e l’onore che permettevano loro di avere un futuro sereno anche dal punto di vista economico. La prima traccia delle Olimpiadi è un elenco di vincitori risalente al 776 a. C. Da allora hanno attraversato fasti e nefasti storici, fino alla sospensione nel 393 d.C. perchè considerati un retaggio pagano.

In questo scavo archeologico sempre aperto, che continua a portare alla luce reperti di inestimabile valore artistico e storico, è bello anche passeggiare a mente sgombra, lontano da gruppi di visitatori rumorosi, e perdersi tra i fiori violacei degli alberi, anch’essi storici, a ridosso delle rovine. Trovate refrigerio sotto le loro ampie fronde e riparatevi dai raggi del sole, caldi ed intensi, che illuminano questo luogo di storia come il palco di un teatro. Il teatro del più grande spettacolo sportivo mai esistito: le Olimpiadi.

Proseguendo lungo la strada asfaltata che costeggia dall’alto lo stadio, arriverete al monumento in onore di Pierre de Coubertin, il fondatore dei moderni Giochi Olimpici (1896), colui che li ha riattivati dopo le scoperte archeologiche ad Olympia. Niente di imperdibile, se non il suo valore simbolico.

Se siete alla ricerca di una bella escursione organizzata, scegliete l’agenzia Geo Travel (www.geo-travel.gr). Per 10 euro, verrete portati da Katakolon ad Olympia a bordo di autobus di nuova generazione e con aria condizionata. Lo ritroverete ad aspettarvi alla fine della vostra visita autonoma agli scavi, al museo, o alla via dello shopping vicina. Il vostro accompagnatore, nel tragitto, vi racconterà aneddoti e curiosità dei luoghi e della storia, ma dovrete poi affidarvi ad una guida autorizzata qualora vogliate essere accompagnati e guidati all’interno di scavi e museo.


Testi  Maristella Mantuano




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